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WILLIAMSON, HARRY Mario Giammetti
 

Harry Williamson è un nome piuttosto sconosciuto in Italia: i pochi che hanno sentito questo nome lo associano ad Anthony Phillips, leggendario primo chitarrista dei Genesis, insieme al quale Harry pubblicò nel 1988 uno splendido album, "Tarka", purtroppo ben presto diventato pezzo da collezione a causa del fallimento dell'etichetta PRT. Del vecchio sodalizio con Phillips si è riparlato recentemente, allorché ha visto la luce, su etichetta Voiceprint, un altro lavoro firmato in coppia, "Gypsy suite". Entrambi questi album, peraltro, contengono materiale di vecchissima data, registrato tra il 1975 e il 1978. Facile dedurre, quindi, che Harry Williamson abbia fatto anche altre cose nella sua carriera. Nel ripercorrere la biografia di questo poliedrico artista ci capita di imbatterci in progetti strani ed originali, inclusa l'invenzione di strumenti musicali e la progettazione di palchi per concerti!
Harry nasce nel 1950 in Inghilterra. Il suo primo approccio musicale è come corista nella cattedrale di Exeter, Prende lezioni di piano e composizione, mentre le prime lezioni di chitarra gli vengono impartite da suo cognato, Julian Bream. Successivamente si unisce a gruppi jazz e blues, quindi, iscrittosi all'Università di Londra presso l'Imperial College, inizia a lavorare come tecnico del suono al mitico teatro Rainbow, servendo bands come Who, Pink Floyd e Byrds. Nel '68, come detto, avviene l'incontro con Ant Phillips e il resto dei Genesis. Harry segue molto da vicino la prima fase della carriera della band di Gabriel, poi se ne distacca per sviluppare diversi interessi. Collabora con Tony Andrews, inventore di un sistema di amplificazione rivoluzionario per l'epoca chiamato Turbosound e, successivamente, con Bill Harkin al palco del tour europeo 1976 dei Rolling Stones.
Terminata questa avventura, Harry si dedica all'invenzione di strumenti musicali come il Sarcophagi, una specie di cetra che emette accordi derivanti dagli armonici, e soprattutto il Panaphone, un aggeggio con 38 corde risonanti inserite in un amplificatore da 100 watt con relativi altoparlanti. Questo strumento viene usato su "Sphynx", album di Nick Turner pubblicato dalla Charisma, a cui Harry si unisce in tour suonando chitarra e synth. Nel corso di questa esperienza matura l'idea di formare un gruppo di consapevolezza del potere nucleare chiamato Fast Breeder And The Radio-Actors. Scrive il brano "Nuclear waste" che viene registrato da una formazione comprendente Sting alla voce, Steve Hillage alla chitarra e Mike Howlett al basso e pubblicato come singolo dalla Virgin. Ma l'impegno di Williamson, anche in appoggio all'emergente movimento inglese Green Party, viene boicottato dalle case discografiche.
Nel 1982 Harry decide di trasferirsi in Australia, lavorando alla produzione di artisti locali ("Rivers of corn" di Zimmerman riceve un premio in America come album meglio registrato). In seguito si unisce, occasionalmente, a ramificazioni dei Gong come Mother Gong e Gongmaison per tournées in Europa e negli States. Negli ultimi anni il suo interesse principale è concentrato nel lavoro in coppia con la cantante Liz Van Dort, insieme alla quale ha creato una sintesi di stili differenti provenienti da ogni parte del mondo che Harry stesso ama definire "The global musical language". Il duo ha prodotto un album musicalmente vicino a certe cose dei Dead Can Dance e Deep Forest. Ma naturalmente Harry non ha smesso di creare nuove macchine sonore: le sue ultime invenzioni si chiamano Angel Guitar, Penta-drums e Bamboo Percussion...

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