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ABACUS |
Fire behind bars |
Musea |
2001 |
GER |
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Ecco un buon esempio di musica ad un passo dell'anacronismo totale! Inizialmente ho instintivamente rifiutato il contenuto di "Fire behind...": il lettore cd continuava a tormentarmi con una serie di motivetti pomp-aor-hard rock davvero temibili in quanto a qualità e contenuti tanto da farmi nascere la convinzione assoluta di essere catapultato indietro nel tempo direttamente nei mid-'80s!!! Sia chiaro, non si tratta di una specie di ciofeca assoluta, i brani alla resa dei conti risultano quasi tutti gradevoli o perlomeno divertenti... peccato che questo disco con il prog c'entri ben poco. Già... in realtà questo disco suona un po' come la classica rimpatriata fra vecchi amici e mi preme ricordare come gli Abacus abbiano esordito nel lontano 1971 con un disco omonimo successivamente seguito da lavori come "Just a day's journey away" (1972) o "Midway" (1974). Davvero, dispiace sentire tanto spreco di forze visto che tutto sommato Jürgen Wimpelberg, leader del gruppo, se la cava ancora piuttosto bene con le sue tastiere ed in particolare sono apprezzabili i due brani migliori del disco, "Don't look back" e "Avalanche pt. 2", quest'ultima quasi presa a prestito da qualche pagina solista di Emerson. Il resto dei brani, come già scritto, si basa su stereotipi pomp-AOR divertenti ma che lasciano il tempo che trovano. "Fire behind bars" è quindi un disco riservato esclusivamente ai fans più stretti del gruppo mentre per chi non conoscesse gli Abacus è meglio sicuramente indirizzarsi verso i vecchi lavori.
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Giovanni Carta
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