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ECLAT |
Le cri de la terre |
Musea |
2002 |
FRA |
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Un grande quarto album, dopo un "Volume 3" a mio giudizio un po' deludente ed incerto! "Le cri de la terre" si presenta con 9 brani, 8 dei quali strumentali, di rock energico sconfinante spesso in una fusion progressiva dai profili molto ben definiti. Si tratta di brani un cui la sezione ritmica sovente prende in mano le redini della situazione guidando la musica ad una cavalcata mozzafiato, coadiuvata egregiamente da tastiere e chitarra (cui si aggiunge occasionalmente un violino) che, per contro, si rendono protagoniste dei momenti di quiete che qua e là inframezzano un album da ascoltare tutto d'un fiato. Nessuna esibizione di muscoli, tuttavia; né atmosfere apocalittiche e pompose, né assoli stratosferici e neanche esercizi di stile. "Le cri de la terre" è un album tutto sommato tranquillo, in cui la raffinatezza dei suoni fa da contraltare all'energia di cui parlavo sopra. La creatura di Alain Chiarazzo sa muoversi con passi decisi, giocando un po' con le sonorità jazzate che costituiscono una parte fondamentale della propria musica, rielaborandole ed inserendole a dosi centellinate in un album che costituisce il ritorno alla grande di un gruppo ormai passato fra i senior, sempre autore di prove dignitose e che sa rinnovarsi validamente, pur col piccolo inciampo dell'album precedente, come detto.
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Alberto Nucci
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