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LONDON UNDERGROUND London underground Record Heaven 2000 ITA

Il nuovo progetto messo su da Daniele Caputo degli Standarte vuole calarsi in atmosfere ancora più '60s, dando vita a 8 nuove canzoni dal forte impatto beat, ma non scevro da tentazioni psichedeliche e (ma sì) Prog. Non capisco in effetti come ci si sia affannati, da più parti, a sottolineare che questo lavoro è sì bello, ma non Prog (eppure la label stessa avrebbe avuto il suo interesse...) quando l'impatto delle tastiere e il loro utilizzo è forse ancor più tipico del Prog sinfonico rispetto agli Standarte. Il concetto di Prog/non-Prog spesso risulta non troppo chiaro, e di sicuro in questo caso non si può parlare di musica che progredisce ecc, essendo di fronte ad un lavoro volutamente regressivo nelle sonorità e nei contenuti. Mettiamola così: si tratta di qualcosa che ai cultori del prog piacerà molto facilmente, e non pensiamoci più. Oltre al solido impianto beat/psichedelico di cui si parlava, possiamo godere dunque di sonorità early '70s che ci riportano a Spring, Cressida... o addirittura a "Trespass", ma non lo dite in giro! Anche la durata del cd si cala nelle atmosfere di quegli anni, raggiungendo a malapena i 37 minuti, ma meglio così di un polpettone difficile da mandar giù in un boccone; questo cd ci lascia con un piacevole senso di fame e soddisferà di certo gli appetiti dei nostalgici di quegli anni, Prog o non Prog.

 

Alberto Nucci

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