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Disco un po' atipico nel roster della Cyclops, questo "On impulse" dei Jump: il contenuto prog può dirsi pari a zero, dunque per poterne apprezzare i pregi - che pure ci sono - è necessario entrare nell'ordine di idee di avere a che fare con un lavoro schietto e semplice, senza pretese di complessità. Le due prime tracce, "Millionaire" e "Brave New World", agitano un hard-blues dal calore vintage ben supportato dalla voce vagamente roca di John Dexter Jones, mentre all'organo Hammond è riservato solo un ruolo di accompagnamento. Nulla di trascendentale o di straordinario, intendiamoci, tuttavia è facile restare avvolti nelle spire di una musica così sincera e sanguigna. Dopo tale "robusto" inizio, i britannici Jump ci sorprendono inanellando una lunga serie di rock ballads dal gusto piuttosto americano, che compendiano Bob Dylan, Tom Petty e Bob Seger. Fra esse si segnala "Bethesda", che alterna una pacata strofa ad un ficcante ritornello in cui si fa largo anche un mandolino. Rientriamo nel tipico hard '70 con la riuscita e variegata "Like A Drum", con echi dei Deep Purple meno sinfonici, mentre "Doctor Spin", accostabile ai nostri Vanadium (se posso dirlo), è un'altra song carina e accattivante. Da segnalare l'amalgama raggiunto dal gruppo, più che il virtuosismo dei singoli: ma ciò è senz'altro una scelta di programma. Disco privo di fronzoli, eppure piacevole.
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