|
INES |
The flow |
Tempus Fugit |
1999 |
GER |
|
Dopo due lavori come "Hunting the fox" e "Eastern dawning", che rappresentavano al meglio (specialmente il primo) l'ispirazione di questa bella tastierista tedesca, mi aspettavo qualcosa di più profondo. Dico sul serio. Nessun pezzo dell'album mi ha convinto più di tanto, nonostante la preparazione degli strumentisti, peraltro quasi tutti italiani (ricordiamo i fratelli Michieletto, Davide Piai e Chicco -vera ugola d'oro- Grosso), sia ottima. I brani si susseguono uno dietro l'altro ma non lasciano tracce significative, anche se si cerca spesso il ritornello azzeccato (che però non viene quasi mai trovato). Il genere resta il new prog, ma è molto più legato, rispetto ai primi due album, alla musica etnica e al rock tout court. Se questo fosse stato un disco di debutto non sarei stato così lapidario, perché si nota l'impegno di tutto il gruppo, ma questo non basta al terzo lavoro. In pratica questo "The Flow" mi ha dato un senso di vuoto incolmabile, a cui non ero abituato conoscendo Ines. Un passo falso, indubbiamente.
|
Marco Lastri
Collegamenti
ad altre recensioni |
|