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            | LIFT | 
            The moment of hearing | 
            Lift Sounds/Syn-Phonic | 
            2001 | 
            USA | 
           
           
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            Arriva anche per i Lift il momento della compilation di materiale inedito. Le 8 tracce qui presentate provengono da due distinti periodi: il primo risalente al periodo 1972-75 in cui la band aveva base a New Orleans e la seconda del periodo 1976-79 con locazione ad Atlanta. I brani del primo periodo sono senz'altro registrati meglio in quanto provenienti da master-tapes originali, mentre i secondi, pur perfettamente ascoltabili, contengono qualche fruscio e sbalzi di volume poiché presi da registrazioni di fortuna. Pur distinti tra questi due periodi, e con line-up sostanzialmente differenti aventi solo due musicisti in comune, i brani sono piuttosto omogenei stilisticamente e chiunque può riconoscere qua e là sprazzi delle canzoni presenti sull'unico album della band. Si tratta di Prog sinfonico al suo meglio dunque, di quello che ha reso questo nome tra i preferiti della lista delle bands americane semi-sconosciute che negli anni '70 registrarono un solo album, magari nemmeno pubblicato (e anche quello dei Lift fu praticamente un album bootleg). I 3 brani di New Orleans aprono il cd con un fuoco di sbarramento di Mellotron, Hammond, batteria e chitarra, pur se quest'ultima un po' in second'ordine. La prima traccia è rappresentata dai 19 minuti di "Simplicity/Caverns", qui proposta nella sua lunga versione originaria. Muovendosi ad Atlanta, la band cambia diversi musicisti, come detto, ed inserisce un cantato femminile; l'importanza delle tastiere viene ridotta in favore di un'orchestrazione maggiore degli strumenti portando forse un maggior equilibrio senza comportare diminuzioni nel pathos generale e nella qualità della musica. Si tratta di un disco che è sicuramente da raccomandare a tutti coloro che, avendo o no ascoltato il finora unico album dei Lift, amano le sonorità sinfoniche senza compromessi ma anche senza esagerazioni né inutili bombardamenti sonori.  
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        Alberto Nucci
        
        
        
        
          
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