Va bene essere un gruppo prettamente new-Prog... ma ricopiare così fedelmente un giro di chitarra degli IQ...! Va bene... dopo aver aperto con questa notazione (relativa al brano d'apertura di quest'album), passiamo all'analisi vera e propria. Per il lor terzo album i lussemburghesi No Name vogliono fare un passettino in più rispetto ai precedenti. Ecco quindi una migliore orchestrazione, un lieve miglioramento nella corposità dei suoni, qualche passaggio un po' più elaborato e, non ultima, la presenza di una suite di 35 minuti che, tuttavia, può anche essere facilmente suddivisa nelle sue sotto-tracce. La voce del cantante purtroppo è ancora uno dei punti più a sfavore per un completo apprezzamento di questo gruppo. Si tratta dunque di new Prog dalle sonorità mai sopra le righe, piuttosto melodico, che per la maggior parte ricorda più i Jadis degli IQ a dire il vero, ma altresì sovente abbastanza anonimo (d'altra parte... col nome che si son dati...), non riuscendo a rimanere in testa e a catturare più di tanto l'attenzione. Discreti miglioramenti sono stati fatti, come detto, e in alcuni momenti riusciamo anche ad appassionarci per qualche soluzione musicale, qualche apertura sinfonica... nulla di eccezionale, ma abbastanza godibile.