Facciamo un passo indietro e torniamo per un momento al 1978, anno in cui il progressive non è più di moda. Eppure, anche in questo periodo non mancano musicisti dediti a tale filone musicale e la dimostrazione è data dai continui nuovi gruppi che si affacciano in un panorama che sta oramai diventando per pochi eletti. Nel 1978 esce il primo album degli jugoslavi Tako, gruppo che diventa col tempo un punto di riferimento dell'Est europeo per i cultori del progressive. Realizzato il secondo disco due anni dopo, scompaiono dalle scene musicali per essere riscoperti solo recentemente grazie alla riedizione in cd dei loro due lavori. Accogliamo con gioia, così, anche la ristampa dell'album solista, pubblicato nel 1983, di quella che era la mente principale di questo gruppo, cioè il tastierista-flautista Djordje Ilijin. Il cd contiene dodici canzoni (quattro sono bonus tracks), molte delle quali rispecchiano quello stile romantico-sinfonico, vagamente malinconico e con spunti jazzati, un po' à la Camel, un po' floydiano, tipico dei Tako. Ma, se riemerge ancora una volta la passione per quelle atmosfere pacate eredi di "Shine on you crazy diamond" ("Balkonien meditation" ne è il più evidente esempio), ci troviamo comunque di fronte ad un prodotto più variegato, principalmente strumentale, nel quale possiamo incontrare anche qualche traccia di folklore dell'Europa dell'Est, una sorta di elegante blues-prog guidato dall'armonica e dal flauto ("Trip" e "Underground") e spunti che, similmente ai Solaris, uniscono sonorità di vecchio e nuovo prog. Una perla nascosta del periodo buio è finalmente accessibile a tutti e il suggerimento è quello di acquistarlo, soprattutto se avete già apprezzato i dischi dei Tako.