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STEREOKIMONO |
Prismosfera |
Immaginifica |
2003 |
ITA |
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Questo album ha da subito catturato l’attenzione di tutti gli appassionati del Prog in quanto rappresenta il debutto della nuova etichetta discografica pensata e voluta da Franz Di Cioccio. Il gruppo prescelto per l’evento proviene da Bologna ed era stato autore di un buon album di debutto, “Ki”, realizzato nel 2000. Già la confezione, praticamente un LP in piccolo, con un ricco booklet, lascia intuire lo splendido lavoro di produzione alla base di questo CD, cosa non molto comune, purtroppo, per le band italiane. Il suono dell’album è davvero tridimensionale ed avvolgente, nonostante non sia realizzato certamente da un’orchestra: il gruppo è infatti formato da soli tre musicisti (Antonio Severi, Alessandro Vittorio e Cristina Atzori). L’altro aspetto interessante riguarda la musica che rende omaggio sicuramente all’essenza stessa del Progressive, basata sulla ricerca e sulla sperimentazione. Il solo limite della musica dovrebbe essere infatti la fantasia e chi riesce a sfruttarla senza lasciarsi intimidire da preconcetti stilistici, riesce sicuramente a spingersi oltre. Gli Stereokimono non vengono certamente meno a questo principio: il termine da loro coniato per descrivere la propria musica, rock psicofonico obliquo, rende piuttosto bene il manifesto poetico della band. Ogni tentativo di classificazione di questa musica risulta inefficace, la commistioni di stili è vasta e questi si accavallano, confondono e sovrappongono, passando dalla psichedelia al rock sinfonico, alla musica etnica, all’elettronica, allo space rock, alla fusion. Tutti gli stili sono attraversati con la rapidità del pensiero in un continuo turbinio di emozioni e sensazioni. Le suggestioni create sono oniriche e primordiali. Forse un girovagare così incessante da un’esperienza uditiva all’altra, senza alcuna meta apparente, può sembrare un po’ stancante per coloro che sono abituati a concepire la musica come qualcosa di convogliato a definire un concetto preciso (anche se, paradossalmente ogni brano di questo CD è associato, nel booklet, ad un breve racconto): è un po’ come guardare un quadro di Kandinsky quando si è abituati alla pittura rinascimentale. Si tratta comunque di un’esperienza da provare e che forse è meno ostica di quanto potreste temere dalle mie parole.
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Jessica Attene
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