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STEREOKIMONO Intergalactic art cafè Immaginifica 2012 ITA

Intergalactic Art Cafè è un bar interdimensionale da qualche parte dell’universo non segnalato sulle mappe stellari né sulle più aggiornate guide spaziali Michelin. Non è facile trovarlo né ritrovarlo una volta che ci si è stati”. Inizia così l’esilarante e surreale storia spiegata nelle note del booklet, che sembrerebbe quasi uscita dalla penna di Stefano Benni e che viene raccontata dagli Stereokimono con il loro terzo album, con il quale confermano, se non proprio migliorano, tutto quanto era stato detto di buono di loro dopo i precedenti due lavori. Il trio formato da Alex Vittorio (basso e tastiere), Cristina Atzori (batteria e percussioni) e Antonio Severi (chitarre e tastiere), coadiuvato da alcuni ospiti, si ripresenta a ben nove anni di distanza da “Ki” e rilancia a meraviglia una proposta di non facile catalogazione, ma comunque affascinante e ricca di inventiva. La loro musica, infatti, mostra un indirizzo space-jazz-prog che sembra quasi un’ideale e stravagante trait d’union tra Gong, King Crimson degli anni ’80, tardi Soft Machine e Djam Karet. La chitarra frippiana di Severi, si unisce così alla grande alle tastiere oniriche e alle scoppiettanti ritmiche dei suoi compagni di avventura per un cd prevalentemente strumentale, che presenta schemi rigorosi, ma anche voglia e capacità di esprimere un feeling carico di una verve frizzante. Questo sound al contempo avvolgente e carico di adrenalina è stato anche autodefinito dagli stessi Stereokimono, non senza ironia, come rock psicofonico obliquo, ma catalogare un lavoro come “Intergalactic Art Cafè” lascia il tempo che trova… La presenza del cantante Raffaello Regoli in “La metafora”, sottotraccia di “Rebus”, dà anche una spinta verso sentieri chiaramente discendenti da un’altra influenza degli Stereokimono, rappresentata dagli Area, ed infatti l’intera composizione è dedicata a Demetrio Stratos, da sempre punto di riferimento del vocalist. Tra i brani più riusciti ci preme segnalare l’opener “Fuga da Algon”, con oltre undici minuti incandescenti, in un caleidoscopio sonoro incredibile: ritmi frizzanti, pronti a dare impennate improvvise, echi sonori che sembrano prendere certe visioni di kosmische musik e catapultarle ai giorni nostri, nervosismi crimsoniani e la tromba di Paolo Ranieri pronta a smussare un po’ i toni, creando magiche miscele elettroacustiche e atmosfere da favola. Difficile trovare difetti in questo prodotto, caratterizzato da influenze non comuni, da una maturità ormai piena e da spiccata personalità. Il concerto degli Stereokimono all’Intergalactic Art Cafè è qui pronto per voi; non perdete tempo, perché tra le diverse dimensioni su cui è situato questo bar ci si può perdere facilmente e quale altra occasione avreste di poter ascoltare “musica obliqua interdimensionale”?



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Peppe Di Spirito

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