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MINOKE? Taneshina Vital Records 2003 JAP

La breve durata di un disco può sempre presentare dei vantaggi, specialmente nei casi in cui la musica contenuta in esso non rappresenta nulla di realmente interessante... ed in un certo senso questo discorso lo si può adattare per il cd d'esordio dei Minoke? (un nome interrogativo piuttosto bizzarro...), edito da una sottoetichetta della nipponica Poseidon rec., esaminato in questa recensione. "Taneshina" non è un brutto disco, è suonato discretamente e contiene pure diversi momenti interessanti, il problema rimane però nella sua sostanziale mancanza di quel guizzo di energia ed inventiva in più che potrebbe sollevare il disco da una media decorosa ma anonima. Ciò che salva questo cd è la sua brevità: sotto i trenta minuti un cd di discreta fattura difficilmente può andare eccessivamente in noia e, fortunatamente, i Minoke? hanno saputo controllarsi tanto da non andare oltre il dovuto. "Taneshina" si può considerare come un esempio abbastanza classico di jazz rock strumentale, con qualche piccola variazione in chiave etnica, impostato soprattutto sulla ricerca della melodia di facile presa attraverso una costruzione abbastanza lineare delle canzoni (costruite sul semplice dialogo sax-tastiere), senza particolari meriti virtuosistici nell'esecuzione strumentale. Fra i cinque pezzi che completano il cd i migliori sono i due d'apertura, "Til_na_nOg" e "Turkish", ovvero quei brani in cui la band si cimenta in sperimentazioni di fusione etnica, specialmente nel primo brano, dove le tastiere si tramutano in fisarmoniche danzanti in un clima da festa popolare. Gli altri tre brani sono gradevoli esempi di jazz rock melodico... nulla di più, nulla di meno.

 

Giovanni Carta

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