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BLUE |
BLUe |
Mellow/Polyphemus |
1994 |
ITA |
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Questo è il nuovo progetto, l'ennesimo e non l'ultimo, che vede coinvolto Mario Gulisano, cantante e chitarrista degli Edith. Assieme a lui ci sono stavolta A. Moschetto, l'altro chitarrista degli Edith e R. Marrelli. Tre chitarre, quindi, e nessun altro strumento, per una musica che non ha nulla d'aggressivo: chi conosce le varie produzioni di Mario (Edith, Atmo...) sa che le sue tendenze musicali si orientano su di un genere che sta a meta strada tra fusion e new age, ed anche il progetto BLUe segue questa linea, evidenziando ed amplificando queste tendenze. Le chitarre utilizzate dai tre sono in gran parte acustiche ed Ovation, ma ciò serve spesso ad evidenziare il lavoro delle elettriche, a creare l'atmosfera in cui s'inserisce poi l'assolo. La proposta non è delle più semplici, come si potrà capire, e l'approccio è senz'altro più da new age che da Prog, eppure... forse questo è il lavoro più progressivo in cui Gulisano abbia messo le mani. Sì, sì... progressivo in senso classico, Prog, insomma! Senz'altro è quello che preferisco, assieme all'ultimo CD del gruppo maggiore. Chi ama i lavori solistici (o con M. Catley) di Geoff Mann potrà riconoscere in quest'album gli stessi intenti di costruire melodie intessendo telai immaginifici solo col ricamo delle corde di una (tre!) chitarra, senza l'ausilio della presenza ingombrante di tastiere, batteria e basso, men che meno della voce. L'album merita sicuramente una buona accoglienza, cosa che forse avrà se si riuscirà a capire che esso vuole entrare nei cuori dell'ascoltatore in punta di piedi: esso deve essere ascoltato, non divorato...
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Alberto Nucci
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