Se il vostro sguardo non si ferma all'apparenza e alla banalità delle cose, se la vostra anima preme per scoprire musicalmente nuovi eroi da amare profondamente ricacciando le troppe plastificate produzioni odierne di neo-progressive, se il vostro cuore latita di emozioni e sensazioni uniche ed indimenticabili, allora avete finalmente trovato un gruppo adatto a farvi versare lacrime di gioia. I MOS sono un quintetto di musicisti provenienti dai Paesi Bassi già autori di uno splendido debutto intitolato "96 tears": Maarten Ran (bt), Math Henderickx (bs), Patrick Harreman (ch v), Patricia Rodenberg (synth, v) e Andreas Henderickx (ch) rappresentano, con la pubblicazione di "Crystal emotions" innovativi scenari sonori dipinti con perizia tecnica, bravura compositiva e soprattutto intelligenza e originalità. Il loro stile artistico si colora delle influenze più disparate assemblando in un arco di 10 composizioni l'energia e l'efficacia del codice metal alla fantasia tipica dell'alchemico idioma progressivo, il clima austero e arcano delle inflessioni dark al fluire cosmico delle possenti, dinamiche andature dei synths. Meditativa e rasserenante l'introduzione affidata ad "Atmosphere", un susseguirsi di note sintetiche che abbracciano misteriosi spazi interplanetari, mentre la successiva "Fade away" è un ricco campionario di diverse atmosfere dove si conciliano melodiose aperture acustiche e granitici riffs elettrici di stampo metal con una propensione a orchestrare la materia sonica secondo i canoni del rock progressivo. Splendide le andature drammatiche e cupe proposte in "Don't", così come affascinanti si presentano le torrenziali costruzioni dal sapore epico e solenne di "Rights of humanity" e "Psychedelic moves", liricità e poesia accarezzano "Candy trees", ornata da sognanti tappeti di pianoforte e tastiere, evocativa ed avvolgente "Like a bullet", pregna di accenti sinfonici e immagini gotiche. Un'opera veramente esaltante in grado di soddisfare un pubblico eterogeneo e amante di sensazioni forti e durature.