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EGDON HEATH |
Him, the snake and I |
SI Music |
1993 |
NL |
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Se non ricordo male, il precedente CD degli EGDON HEATH ("The killing silence") si piazzò nei primissimi posti del referendum di SI music sui 100 migliori dischi del 1991. Questo potrà forse servire a chiarire immediatamente come la musica proposta dal gruppo sia una musica di buona qualità, e io non voglio certo mettermi a contestare questo fatto. E' comunque altrettanto vero che gli EGDON HEATH sono olandesi, e come quasi tutte le band di tale stato hanno una concezione del prog piuttosto leggera e forse anche discutibile; personalmente non so se etichettare quest'opera come un prog decisamente orecchiabile o come una pop music un po' più complessa di quella che circola nel grande mercato. Il confine tra le due definizioni è, come si intuisce, abbastanza labile, ma spero comunque di esser riuscito a far capire verso quale tipo di pubblico si indirizza questa proposta. Proposta che nel suo ambito non è certo da disprezzare: il CD è infatti ottimamente arrangiato, suonato ed inciso, la musica scorre via fluida e piacevole, le melodie sono buone e la voce davvero all'altezza. Alcune composizioni, come l'energica "Mother's dream", la dolce "Slightly in despair" o la conclusiva "Thousand stories" sono riuscite ad affascinare anche me che non mi reputo certo tra gli estimatori di questo tipo di opere. Restano comunque forti i dubbi sull'opportunità di consigliare questo "Him, the snake and I" ad un pubblico di progressivi, ed io stesso trovo piuttosto difficile riuscire ad inserirlo in scaffale accanto agli ANGLAGARD. La conclusione è ovvia: se apprezzate gruppi sullo stile degli SHADOWLAND (esempio a caso) gli EGDON HEATH probabilmente vi piaceranno molto, se invece ritenete che il disco degli ANEKDOTEN sia qualcosa da comprare assolutamente, allora state alla larga da questo CD!
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Riccardo Maranghi
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