|
ARRAKEEN |
Mosaïque |
autoprod. |
1993 |
FRA |
|
Dopo la tempesta... torna il sereno. Dopo essersi praticamente sciolti, gli ARRAKEEN ritornano in scena, avendo subito solo la defezione di Sylvain GOUVERNAIRE, partito in direzione delle bianche scogliere di Dover. Senza di lui il gruppo ha senz'altro perduto buona parte dell'influenza marillioniana (pare che tra lui e Steve ROTHERY ci fosse una vera e propria linea diretta) udibile nel precedente lavoro "Patchwork". In questo che è in effetti il primo vero album degli ARRAKEEN si può ancora udire parte di quella influenza, difficile da rinnegare, ammesso che volessero farlo, ma anche apprezzare un crescita di personalità da parte di tutti gli elementi. Quanto al nuovo chitarrista Cyril ACHARD, su cui potevano nutrire dei dubbi vista la sua passata militanza in un gruppo pop-prog (ATOLL SUD), occorre dire che lui si cala nella parte alla perfezione, risultando autore di 3 titoli su 8, fra cui un breve strumentale ("Celebration") in cui la sua chitarra fa da unica protagonista. Molto apprezzabile anche il suo grande assolo nella conclusiva "Rages", la più marillioniana tra le composizioni dell'album; essa risale infatti all'era GOUVERNAIRE, assieme a "White moon dreamer", unica testimonianza del tentativo di passare alla lingua inglese auspicato dall'ex-chitarrista. Il giudizio generale sul CD è senz'altro positivo, considerate anche le traversie sopra descritte che ha subito il gruppo, il quale ne è però uscito rafforzato e con un maggiore affiatamento. La voce di Maiko, pur ancora possedendo un timbro acutissimo, non spacca più i vetri come accadeva in passato. Per ciò che riguarda i singoli pezzi, già detto di "White moon..." e della conclusiva "Rages", sono da segnalare il grande inizio di "Un noveau monde", che poi si perde per strada, e le buone prove rappresentate da "L'enfant de pluies" e "Mosaique". Come dicevo, giudizio positivo con piccole riserve: "Mosaïque" non passerà certo alla storia ma chi deciderà di provarne l'acquisto non avrà poi molti rimpianti.
|
Alberto Nucci
Collegamenti
ad altre recensioni |
|