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KURT RONGEY |
Book in hand |
Long, Dark Music |
1991 |
USA |
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Kurt è un multistrumentista statunitense che ha prodotto tutto da solo questo CD, con grande ausilio di sintetizzatori e batteria elettronica. Come per tutti i lavori del genere, il rischio è quello di produrre della musica che sa di artificiale e di freddezza. In questo caso l'affermazione è vera solo per il primo aspetto: se è inevitabile che il tutto risulti un po' artificiale, la freddezza non sta di casa in questo CD, anzi l'emozionalità è l'arma in più di "Book in hand". Echi dei migliori gruppi avanguardistici americani (Miriodor, 5UU's) si miscelano a chiare influenze ‘70s, principalmente UK e Gentle Giant, talvolta sbilanciandosi verso new-age o musica elettronica, ma riuscendo a mantenere intatta la nostra attenzione anche nei momenti più intimistici ("A glance"). Vi sto dunque parlando di un capolavoro? Magari questo no, visto che la nostra attenzione è sempre viva, ma raramente si toccano i livelli di eccellenza (eccezioni: "Black wedge" e "Long, dark corridor") che oltrepassino la media. Certo che raramente si sente la mancanza di una vera band...
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Alberto Nucci
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