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LIZARD (POL) |
Tales from artichoke wood |
Metal Mind Productions |
2005 |
POL |
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Nel fertile panorama che ha caratterizzato il new-prog polacco dagli anni '90 ad oggi, un nome importante è quello dei Lizard, che con "Tales from artichoke wood" giungono alla loro terza fatica in studio. Eppure, in questo cd, i musicisti sono bravi ad unire anime diverse: quella più vigorosa del new-prog e quella più raffinata del rock romantico, senza aver paura di inserire anche qualche eco crimsoniano. Così, i forti slanci aggressivi, specie nella prima parte della title-track, sono curati sempre con stile e creano bei contrasti con l'eleganza di un violino, che a sua volta sa essere indiavolato al punto giusto, ma sa anche trasmettere sensazioni cameristiche. Tra le due parti di "Tales from artichoke wood", troviamo poi otto tracce dedicate a tre illustri pittori: Vincent Van Gogh, Salvador Dalì e Pablo Picasso. Anche queste composizioni seguono grosso modo le caratteristiche delle altre, conferendo all'intero lavoro un'omogeneità non indifferente. Così, capita che si passi con scioltezza e abilità da parti molto atmosferiche a spruzzate hard, da gradevoli melodie vocali (segnaliamo che il cantato è in madrelingua) a incastri strumentali ben realizzati, in cui tastiere, chitarra elettrica e violino si districano nel migliore dei modi. Le impressioni sono abbastanza positive; i Lizard sembrano davvero sapere il fatto loro e riescono ad amalgamare per bene le varie sonorità, creando un lavoro che ha senza dubbio il suo fascino, se affrontato senza aspettarsi chissà quali elementi innovativi. Le influenze sono un po' le solite ed anche abbastanza evidenti: Genesis, Pink Floyd, King Crimson, Marillion e in generale il new-prog inglese degli anni '80 (ma nella ricetta troviamo anche un pizzico di PFM). Sicuramente non si può parlare di album originale; sicuramente non si può parlare di album brutto...
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Peppe Di Spirito
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