Quando Jessica mi propose di recensire i Ghiribizzi, pensai ad uno scherzo. E’ possibile proporsi sul mercato con un nome così… come dire… strambo? Ma forse questa abitudine di utilizzare nomi un po’ particolari non è peculiare del genere che tanto amiamo?
Ebbene, i Ghiribizzi, band belga in attività da diverso tempo, si prende estremamente sul serio e propone un cd fresco e divertente, ben suonato e prodotto, con un artwork semplice ma efficace. La musica proposta nasce da un innegabile amore per il new prog inglese, anche se, va detto, Dario Frodo (chitarrista e cantante) precisa nel booklet che ascoltando la musica dei Ghiribizzi non bisogna assolutamente avere pregiudizi di sorta, in maniera da poter assaporare in maniera completa la musica proposta. E questo tutto sommato è un discorso condivisibile anche perché è vero che la commistione di generi e soluzioni armoniche incuneate tra le linee melodiche dei brani di “Pan’ta Rhei” sono sufficientemente variegate e differenti, pur non stravolgendo completamente l’ascolto con forzature e cambi di atmosfera troppo repentini o funambolici. Questo per dire che pur presentando una certa eterogeneità, la musica della band belga non è da considerarsi particolarmente ostica in termini di assimilabilità. Questa peculiarità di “Pan’ta Rhei” la si riscontra a partire dall’opener “Asian Love” o nella trascinante “Time”, ma in generale i brani proposti hanno come denominatore comune una certa orecchiabilità che tuttavia non va considerata come elemento negativo. I richiami al new prog inglese tra le varie cose sono chiari, ma allo stesso tempo non inquadrabili, così riesce difficile dire che i Ghiribizzi assomigliano a X piuttosto che a Y, dando una dimensione del tutto personale alla musica proposta. A livello di produzione posso aggiungere che “Pan’ta Rhei” è stato realizzato in maniera egregia, e allora cosa volete di più? Se vi piace il genere, sicuramente “Pan’ta Rhei” è un cd da acquistare ad occhi chiusi.
------NOTA AGGIUNTIVA------
Grazie alla gentile segnalazione di Jessica, mi preme aggiungere che "Ghiribizzo" è anche uno stile musicale, similare allo scherzo. Nella mia beata ignoranza non sapevo questa cosa. Ed era cosa giusta segnalarlo.