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SUBTERRA Cautiverio Mylodon 2005 CHI

Il secondo album dei Subterra cerca senza alcun dubbio di distanziarsi dalle primitive influenze della band cilena… influenze che portavano ad un unico nome: Marillion. "Cautiverio" vede un accorciarsi della durata delle canzoni e un irrobustimento del sound, con l'allontanamento dagli stereotipi che pure avevano contribuito a rendere l'album d'esordio (datato 2001) un prodotto gradevole e ben assemblato, ancorché evidentemente non molto originale. Il rock qui presentato ha solo una vaga traccia degli inizi marillioniani della band, vede quasi scomparire le tastiere, relegate al semplice ruolo di accompagnamento, in favore della presa del potere assoluto da parte della chitarra. Le 8 canzoni del CD (cui si aggiunge un intro d'atmosfera, non proprio una vera canzone) si snodano in generale senza grossi sussulti, con un rock abbastanza diretto cui un cantato abbastanza monocorde (in spagnolo) non aggiunge granché. Non è un caso forse che la prima e purtroppo unica traccia che ci fa un minimo sobbalzare è lo strumentale "Mordaza", 5 minuti di extravaganza fuori dagli schemi che riesce in parte a recuperare la magia passata. La successiva "Duelo ciego" non è altresì da disprezzare: si tratta di un brano lento e soffuso molto d'atmosfera, con un sottofondo di piano tra il delicato e l'inquietante, con un cantato in tono sommesso ma in crescendo. Purtroppo la magia, per quel poco di cui ci accontentiamo in questi frangenti, finisce qui: col brano successivo riprendono le cavalcate hard rock e ci risvegliamo poco piacevolmente dal breve e gradevole intermezzo. L'album è tutto qua, purtroppo; non ci aspettavamo miracoli ma la delusione è senz'altro tangibile.

 

Alberto Nucci

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