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HYPNOISE |
St. Valentine's porno bar |
Veneto West Records |
2006 |
ITA |
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Trascorsi gli esordi di "Opium", ancora legati ad una produzione e distribuzione nazionale, gli Hypnoise hanno forse trovato una buon veicolo per trovare un minimo di risonanza anche all'estero grazie all'interessamento del produttore-chitarrista statunitense Chris Murphy, musicista conosciuto in particolare per le sue collaborazioni con King Crimson, Ulver, Terry Bozzio e Steve Morse... Il secondo album di questo trio veneto, curiosamente intitolato "St. Valentine's Porno Bar", è dunque pubblicato dalla neonata etichetta di Murphy, la Veneto West Records. Per un titolo tanto bizzarro, come anche è suggestiva e surreale la copertina del cd, gli Hypnoise hanno scritto un concept basato sul classico tema della fuga da una società moderna sempre più soffocante ed opprimente: come spesso accade, la psichedelia è il modo migliore per raccontare storie di rivoluzioni personali e scelte drastiche quanto necessarie, e non a caso il rock scarno e diretto degli Hypnoise si arricchisce di sonorità acide e dilatate, legate all'acid rock di fine anni sessanta quanto alle esperienze di certo rock indipendente dello scorso decennio. Disco carico di tensione e sommerso in un'atmosfera pregna di umori lisergici e drogati, "St. Valentine's Porno Bar" ha il pregio di non lasciarsi andare a pericolose tendenze revivalistiche, gli Hypnoise infatti sembrano intenzionati a mantenere una loro identità ben precisa. Semplicità ed intensità, questi sono i termini che più si addicono a questo disco registrato e suonato attraverso una strumentazione esclusivamente vintage, l'unico lusso concesso è la partecipazione in alcuni brani della cantante Cheryl Porter e di parte del coro International Gospel Messengers... Nulla di imprescindibile, sia chiaro, questo disco può offrire più di qualche buona emozione a tutti gli appassionati di rock e psichedelia.
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Giovanni Carta
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