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EX KGB False hope corporation Prosdocimi/Ma.Ra.Cash Records 2013 ITA

Mi ricordo quando ci occupammo un po’ di tempo fa dei veneti Hypnoise, gruppo di ottime speranze, accolto dall’eccellente producer e chitarrista americano Ronan Chris Murphy... Bene, nonostante la bella e piuttosto singolare prova musicale con il loro CD “St. Valentine's Porno Bar”, tanto per cambiare si dissolsero come neve al sole, mentre il chitarrista Mike 3rd ha proseguito una sua attività solista, talvolta aiutato dalla brava cantante Cheryl Porter, già insieme con gli Hypnoise, per formare infine gli Ex KGB insieme al batterista Alberto Stocco ed Emanuele Cirani al Chapman Stick e voce. Le presunte ed improbabili (?) origini venete dell’algido presidente (ex KGB, infatti!) Putin, devono aver creato più di qualche divertita disquisizione teorica sugli intrecci genealogici della famiglia Putin... Al primo math rock crimsoniano di “I Putin”, segue questo agitatissimo ed altrettanto spiritoso “False Hope Corporation”: a partire dallo spassoso ed irriverente artwork di copertina ad opera del fumettista Hurricane, il secondo cd degli Ex KGB è un frenetico crossover rock magnificamente registrato e prodotto in analogico, ancora da Ronan Chris Murphy, che si inoltra a testa bassa verso l’area più frastagliata ed ambigua del progressive rock, ampi ed ovvi riferimenti ai King Crimson ma anche ai Primus, la chitarra di Mike 3rd mi ricorda un pò certe cose di Larry LaLonde, quindi anche i grandi e misconosciuti Laundry di Tim Alexander, i fervori post-punk funk sperimentali del Pop Group, primi Talking Heads, un pò di indie rock nostrano e soprattutto il postcore americano alla Unsane, senza scaturire però del tutto nel noise... Tanta ottima ed eccellente tecnica strumentale, con una serie di assoli di Mike 3rd che a mio avviso rasentano il capolavoro, in particolare nella seconda parte del cd, ed un feeling raffinato ed assai spigoloso a metà tra nevrosi psicotica ed una psichedelia un po’ malata. Cosa abbastanza strana di questi tempi, “False Hope Corporation” ha una durata che raggiunge “appena” i classici trentasette minuti, paradossalmente una ventata d’aria fresca, insomma, se pensiamo agli ormai abituali ed abusati cd da settantotto minuti, in effetti l’equivalente degli antichi doppi 33 giri: no fillers, dunque, ma tanta concretezza che, forse, anzi, sicuramente, vista la particolare aggressività positiva degli Ex KGB, non sarà apprezzata da tutti... Insomma, per pochi ma buoni!


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Giovanni Carta

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