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MARIMBA PLUS Zebrano Ark Systems Records 2006 RUS

Mentre lo sport preferito dei nostri giorni sembra essere quello di scaricare le canzoni dalla rete, il mio comportamento verso questo album dei Marimba Plus è stato decisamente contro corrente: sebbene il gruppo rendesse disponibili gratuitamente, sul proprio sito, tutte le sue produzioni (compreso questo ultimo album), non mi sono data pace finché non ho trovato il CD originale. E devo dire che non è stata una ricerca facilissima: forse rigurgiti del vecchio regime hanno diffuso in Russia l'idea che la musica debba essere di tutti, ciononostante ritengo che l'acquisto di un oggetto come il CD significhi rispetto e amore verso il gruppo e contribuisca a formare una specie di legame con i musicisti che hanno realizzato le composizioni che ci fanno tanto sognare. A parte queste considerazioni filosofiche, in qualsiasi maniera vogliate, vi consiglio di avvicinarvi a questo gruppo, inconsapevolmente legato al progressive rock. Nel nome c'è l'essenza stessa della band: la marimba, uno strumento di legno dai suoni armoniosi e vibranti, parente stretto dello xilofono. Il leader della band e principale compositore è infatti il marimbafonista Leon Slepner che ha voluto creare una commistione sonora che unisca il jazz a fragranze etniche e alla musica da camera che vede la marimba come lo strumento centrale. Gli altri musicisti sono tutti diplomati all'accademia musicale di Gnesin e al Conservatorio di Stato di Mosca e suonano il flauto (Ilia Dvoretsky), il violoncello (Nikolai Solonovich), il clarinetto (Sergey Nanki), il sax soprano e alto (Andrey Krassilnikov), la batteria (Alexander Ginger), il basso e il contrabbasso (Anton Chumachenko). Si tratta in pratica di un gruppo jazz con l'assetto di una piccola orchestra di musica da camera, con delle capacità tecniche notevoli. Le composizioni pendono ora verso l'improvvisazione più aperta del jazz avanguardistico, condito di preziosi momenti solistici, come quelli forniti dal vivace sassofonista, ora verso la musica da camera con aperture strumentali trascinanti. La traccia di apertura "Tango 'Hot Ice Cream' " è di quelle che si lasciano apprezzare praticamente da subito, e l'intreccio del flauto con la marimba e gli altri ottoni fa saltare alla mente collegamenti a La Zombie Et Ses Bizons (anche se questi ultimi usano il vibrafono che è in metallo). Bellissimi, quasi inutile dirlo, gli assoli di Marimba che Leon sa percuotere ed accarezzare in maniera davvero tentacolare. Qualcosa di più tribale emerge invece in "Zebrano", una traccia dalle sonorità oscure ed accattivanti, con i suoni legnosi della marimba che sembrano vibrare fin dentro alle ossa. Il brano ha una bella struttura caratterizzata dall'inserimento di pause che rallentano il ritmo per poi lasciare spazio alla musica che si sviluppa in un crescendo lentissimo e progressivo. "Rainbow", dai suoni rarefatti e dalle atmosfere tenui, è fra le tracce con un aspetto cameristico più accentuato e sfoggia intrecci da sogno fra gli archi e gli ottoni, mentre l'arpa dà quasi la percezione di una fine e impercettibile pioggerella. Un momento di evasione è rappresentato dalla reinterpretazione di "Mission Impossible", stravolta a dovere, in una versione decisamente scoppiettante. Fra gli altri brani (sette in tutto) ricordiamo "Jerusalem" un pezzo che possiede un fascino esotico e magnetico, con delle belle parti di arpa, suonata questa da Valentina Borisova (presente come ospite assieme ad altri 4 musicisti al corno francese, tuba, tromba e trombone che si fanno vivi nell'ultima traccia "Apocalypse"), e bei momenti di improvvisazione con assoli virtuosistici di clarinetto e sax che si scatenano letteralmente al ritmo del contrabbasso e della batteria. Si tratta di una traccia dalla struttura aperta che dal vivo prevede sicuramente dei momenti di evasione strumentale dalla versione scolpita nell'incisione su CD. Insomma se siete fra quelli che hanno apprezzato il disco di esordio della band francese già citata (anche se in questo caso l'assetto strumentale è decisamente allargato), credo che possiate gratificarvi con l'acquisto di questa bellissima opera, fra le più belle, almeno per me, realizzate in questo anno.

 

Jessica Attene

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