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PROTOS One day a new horizon autoprod. 1982 (New Horizons Music 2006) UK

Nell'olimpo delle rarità discografiche, sogni proibiti di incalliti collezionisti e ricercatori di capolavori introvabili, questo unico album degli inglesi Protos occupava uno spazio di riguardo. Uscito nel 1982 in tiratura confidenziale, "One day a new horizon" era la chimera inarrivabile del new Prog inglese… fino a quando, girellando per internet, quando ancora la caccia disperata imperversava, mi rendo conto che l'album in questione era stato appena ristampato ad opera del tastierista della band. Mi fiondo come un cinghiale alla ghianda sull'opportunità inaspettatamente presentatami e, nel giro di pochi giorni, l'inarrivabile rarità è nelle mie mani.
Che dire…? Spesso accade che un disco la cui fama risiedeva principalmente nella sua rarità, a conti fatti, ma soprattutto una volta che si ha la possibilità di ascoltarlo effettivamente, risulti assai deludente, considerate le aspettative. Dai Protos tutto sommato non mi aspettavo niente di eclatante… e niente di eclatante mi sono ritrovato. La musica di questo gruppo, interamente strumentale, è appunto new Prog; il gruppo constava di tre musicisti (anche se dal vivo si aggiungeva un bassista al terzetto) e la loro proposta è molto melodica ed ariosa, con brani che alternano momenti ritmati ad altri in cui le tastiere prendono il sopravvento per costruire atmosfere dilatate e quasi eteree. I riferimenti che mi sento di fare sono quelle coi Camel o con alcune cose dei primi IQ, non tralasciando i Twelfth Night di "Live at the Target". Per ciò che mi riguarda, sono senz'altro da apprezzare in minor modo i momenti più rilassati, in cui la musica si impoverisce fino a divenire una sorta di new age elettronica; divertenti e godibili invece le parti più melodiche ed ariose. Nulla di eclatante insomma, ma tutto sommato un album gradevole che, adesso che risulta finalmente disponibile senza dover impazzire e sborsare cifre inimmaginabili, mi sento di poter consigliare a chi ama un Prog melodico e rilassante. L'album originale includeva 6 tracce, ma questa ristampa vede l'inclusione di due bonus tracks, la prima delle quali originariamente pubblicata su una compilation del 1981; la seconda è un'anticipazione dell'album solista di Rory Ridley-Duff, il tastierista, pubblicato pochi mesi dopo l'uscita di questa ristampa.

 

Alberto Nucci

Collegamenti ad altre recensioni

PROTOS The noble pauper's grave 2007 
RORY RIDLEY-DUFF Passing decades 2006 

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