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AMAROK (SPA) |
Sol de medianoche |
ProgRock Records |
2007 |
SPA |
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Gli Amarok arrivano al loro settimo lavoro e lo fanno mantenendo la coerenza e lo stile inconfondibile che ha contraddistinto la loro produzione, ma soprattutto gli ultimi lavori. Il penultimo loro disco “Quentadarken” risultò un brillante lavoro che riuscì ad assestarsi tra i migliori dischi di tutta la produzione prog del 2004. Alla luce di quella notevolissima uscita le aspettative per il nuovo lavoro erano ovviamente molte. Questo Sol De Medianoche, non tradisce assolutamente, anzi l’avvio del lavoro ci presenta una quindicina di minuti di livello eccelso con i brani “Sephiroth” e “ “Hermits” dove la melodiosa voce di Marta Segura si alterna a momenti strumentali di grande fattura. Il CD si sviluppa per tutta la sua durata attorno ai temi ben noti, fatti di prog-folk, con intrusioni di suoni mediterranei, arabi e celtici, ma anche jazzati e sinfonici. Gli strumenti acustici, tipici del folk mediterraneo ed europeo si miscelano bene ad esempio con il piano Fender, con i grandi tappeti di synth e il suono della batteria, decisamente moderno. Per varietà e complicità di stili i brani di maggior durata risultano più rappresentativi, ma anche gli episodi di breve durata 1/3 minuti celano atmosfere decisamente amabili, come nell’interessantissima e particolare “Eight Touts”. Fra i brani più lunghi, oltre ai due già citati, spicca “Wedingo” che grazie alle atmosfere di jazz sinfonico, si scosta e si eleva in maniera risoluta con ricordi di Lizard dei King Crimson e di momenti emersoniani. Altrettanto bella è la title track “Midnight Sun”, soffusa e diafana a tratti, ma con immensi riscatti sinfonici, specie verso il finale con delle notevoli aperture di flauto, sax e organo. La sorpresa di chiusura è una versione folk-etnica del Bolero di Abbado, sul quale già si esercitarono gli ELP.
Album decisamente valido e consigliato.
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Roberto Vanali
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