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ENGLAND |
The last of the jubblies |
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1977 (Vinyl Tap 1995) |
UK |
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Il 2° lavoro degli ENGLAND, registrato due anni dopo l'esordio di "Garden shed", non aveva a suo tempo trovato opportunità di pubblicazione, ma tale situazione viene rimediata ora grazie alla label inglese Vinyl Tap, facente capo all'omonimo negozio di Leeds, e dedita ad operazioni di questo genere, qui alla sua prima produzione in campo puramente progressivo/sinfonico. Questo gruppo era già sicuramente apprezzato da chi aveva avuto la possibilità di ascoltare il suo primo disco ma, purtroppo, solo a prezzo di un esborso economico non impossibile, ma certamente elevato, oppure dai giapponesi, grazie ad una ristampa bootleg di alcuni anni fa. C'è da dire che questa seconda produzione ha perso un po' dei forti connotati di Yes-sound presenti su "Garden shed", in favore, diciamo così, della componente Gentle Giant della musica della band britannica; esso si presenta tuttavia su livelli qualitativi paritetici, appena di poco inferiori al grande debut-album. L'avvio è di quelli da ricordare: "Creepin' instrumental" già ci fa ritornare alla gioia di ascoltare buon rock sinfonico anni 70: ritmica elaborata, aperture strumentali con un Mellotron non invadente ma che fa sentire la sua presenza, impasti vocali (non in questo brano, che è strumentale, ma nei successivi) ben al di là del semplice ordinario. Pochi sono i momenti mosci dell'album e anche se non si può parlare di capolavoro assoluto, si può andare abbastanza sul sicuro con questo CD.
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Alberto Nucci
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