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FORGOTTEN SUNS |
Innergy |
ProgRock Records |
2009 |
POR |
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Passati cinque anni dal precedente album, i portoghesi Forgotten Suns danno alle stampe il loro terzo lavoro dovendo registrare pesanti mutamenti di organico, dato che solo due dei membri originari sono ancora della partita. Bisogna proprio dire che la differenza si sente… eccome! Come suggerisce anche il nome che un giorno si scelsero, i Forgotten Suns erano dediti a un new Prog energico ma comunque molto evocativo dei modelli inglesi d'inizio anni '80, quali Marillion e Pallas. Questo nuovo lavoro segna una virata decisa nei territori heavy metal di matrice più classica, con giusto qualche armonia, qualche complessità che può avvicinarli parzialmente ai Dream Theater, se vogliamo necessariamente trovare un qualsivoglia aggancio col Prog. Tutto questo basterebbe già per farci rimpiangere un gruppo che in passato non ha certo raggiunto livelli eccelsi ma che comunque ha messo in circolazione due album moderatamente gradevoli. A ciò aggiungiamo il fatto che questo nuovo lavoro non brilla sicuramente né per originalità (molti, già per le precedenti prove, accusavano comunque il gruppo di scarsissima originalità) né per personalità, il risultato finale ci dice che si può stare benissimo alla larga da "Innergy" e continuare a vivere felici. Buona comunque la tecnica strumentale e anche qualche passaggio qua e là può guadagnarsi un timido segno di approvazione (discreta la penultima traccia "Nanoworld"), tuttavia una scopiazzatura dei clichè di Metallica, Iron Maiden (secondo periodo) e Dream Theater non è di certo quanto di più allettante possiamo proporre ai nostri lettori… e allora è decisamente inutile andare avanti.
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Alberto Nucci
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