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CYRIL Gone through years Progressive Promotion Records 2013 GER

Segnaliamo l’uscita di questo cd dei tedeschi Cyril, ispirato al celebre libro “La macchina del tempo” di H.G. Wells, che potrà sicuramente far gola a chi ama il new-prog più melodico. Infatti, fin dalla delicata introduzione dell’opener di sei minuti “In search of wonders”, caratterizzata da tastiere d’atmosfera, piano elegante e delicate parti vocali, veniamo immersi in un mondo sonoro mai sopra le righe, fatto di pacatezza, ritmi compassati e refrain orecchiabili. La band, insomma, non vuole stupire con “effetti speciali”, ma preferisce puntare sull’immediatezza e su una musicalità raffinata e tutt’altro che complessa. Tutto sommato, il disco, nei suoi cinquantaquattro minuti, scorre bene e si lascia ascoltare: le melodie dirette, gli impasti elettroacustici, l’attenta cura per gli arrangiamenti, una malinconia di fondo mai eccessiva e qualche slancio più energico al posto giusto mettono in evidenza un certo buon gusto dei musicisti ed anche una piacevole ispirazione. Brani come “Through time and space”, “Days to come”, “Mental scars” e “Final ending” si mostrano un po’ più vivaci, con cambi di tempo e di atmosfera e i consueti intrecci di chitarra e tastiere, ma alla fine tutto scorre con una linearità che sicuramente darà più di una soddisfazione a chi ha sempre avuto un debole per i Marillion di “Kayleigh”, per gruppi polacchi come Collage e Turquoise, o anche per le canzoni più melodiche di Saga, Boston e Styx. Il concept, che come detto prende spunto da “La macchina del tempo”, narra la storia di Cyril, intenzionato a viaggiare nel tempo per impedire l’incidente che causa la morte della sua amata Alice. Un cd quindi sicuramente valido nel suo genere, non certo destinato a chi continua a cercare i nuovi Gentle Giant o dissonanze crimsoniane, ma estremamente professionale. D’altronde non è che stiamo parlando di una band di assoluta inesperienza: anche se si tratta di un album d’esordio, infatti, i musicisti provengono dai Gabria, band pop-rock autrice di due album e quello che potremmo individuare come il leader, Marek Arnold, vanta anche esperienze con Toxic Smile, Seven Steps to the Green Door e Flaming Row. Tra gli ospiti, inoltre, si segnala la presenza del cantante Manuel Schmid, che, tra gli altri, ha fatto parte anche dei leggendari Stern Combo Meissen.



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Peppe Di Spirito

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