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THE INNER ROAD |
Ascension |
Orbital Production |
2013 |
UK |
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Continua l’avventura del progetto “Inner Road” che tanto positivamente ci aveva colpito con l’album d’esordio “Visions” del 2011. Stavolta il polistrumentista (e produttore) Steve Gresswell si avvale dei servigi non più del chitarrista Phil Braithwaite, bensì di un altro guitar-hero Jay Parmar. Ed il cambio, come vedremo, non è di poco conto. Anche “Ascension” è un album interamente strumentale, ma l’approccio decisamente più heavy del nuovo arrivato conferiscono agli otto brani un accento più epico e meno romantico rispetto a “Visions”. Tutto ciò comporta una certa mancanza di bilanciamento tra le belle orchestrazioni di Gresswell e la chitarra sferzante di Parmar, a favore proprio di quest’ultima. L’album ha così sicuramente più punch, ma è praticamente privo di quei numerosi e diversi cromatismi che ci avevano così conquistato nel precedente lavoro. Se non è piacevole parlare degli assenti (anche se in questo caso è in termini positivi) occorre precisare come Phil Braithwaite si era fatto notare come chitarrista più versatile ed in grado di valorizzare con i suoi interventi le tastiere di Steve che ora, per contro, sono quasi in costante balia della chitarra solista di Parmar. Una buona soluzione per cercare di “contrastare” questa tendenza poteva essere l’inserimento di un vocalist a “rompere” schemi che alla lunga potrebbero stancare, ma così non è stato. Non che l’album sia brutto, ben inteso, anzi farà senz’altro sobbalzare gli amanti di uno heavy prog di stampo chitarristico e virtuosistico, ma presenta dei limiti oggettivi, tanto più che anziché otto differenti brani, pare di ascoltare un’unica suite di un’ora di….”assoli”!! Decisamente troppo quindi. Si discosta un poco la conclusiva “Flight through eternity” introdotta dal suono del sitar e con qualche apertura sinfonica più convincente. Ma, malgrado l’indubbia sufficienza che l’album merita, ci aspettavamo senz’altro qualcosa di più e di meglio. Un mezzo passo falso quindi. Peccato.
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Valentino Butti
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