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Ultima (forse) nella lista dei recuperi postumi della vasta disco/nastrografia della band di Reading, arriva la stampa su CD dei primi due demos, originariamente registrati nel 1979. Operazione senza dubbio furba e buona per racimolare qualche spicciolo, così come la stampa in CD-R di vari concerti della band, ma senza dubbio non priva di interesse per chi considera i Twelfth Night una dei gruppi più interessanti (se non la più interessante) del new Prog britannico. Il gruppo qui è ovviamente ancora in versione strumentale, addirittura in formazione a tre (senza tastiere) nel caso dello Skan Demo, quindi i brani sono in parte quelli che poi ritroveremo, due anni più tardi, nel primo album “Live at the Target”. Le versioni presenti su questi demo non sono ovviamente esattamente uguali a quelle pubblicate poi su vinile; il gruppo spesso si prendeva libertà reinterpretative sul proprio materiale, quindi chi apprezza i Twelfth Night nella loro prima versione avrà modo di apprezzare le piacevoli variazioni che il gruppo sarebbe stato in procinto di apportare a queste composizioni, qui presentate in maniera ancora un po’ grezza e sanguigna ma decisamente godibile. Lo “Skan Demo”, registrato in una stanza vuota dell’università di Reading con apparecchiature noleggiate presso una società chiamata SKAN, appunto, comprende 5 tracce: le classiche (per questo periodo della band) “Für Hélène” part 1 e 2 (con una piccola introduzione strumentale denominata “Scales”), “Encore une fois”, “Four and three” (in seguito evolutasi in “Entropy”, una canzone sempre presente nelle esibizioni dei Twelfth Night e poi misteriosamente lasciata fuori da ogni album) e il classicissimo “Sequences”, qui presentato in versione ridotta di soli 10 minuti, semplicemente perché la composizione era ancora di là dall’essere completata. Il “First tape album” (la fantasia nei titoli non era il forte della band) era in origine parte registrato live e parte in studio; le tastiere di Rick Battersby qui sono presenti e si fanno sentire, dando il loro freddo e glaciale apporto, come abbiamo imparato ad apprezzare. In questo CD vengono inclusi solamente i due brani in studio, ovvero “(Hats off to) Freddie Hepburn” e “Sequences”, per la prima volta registrata nella sua versione completa (almeno prima che Geoff Mann ci aggiungesse le liriche). La registrazione e il suono sono accettabili, il valore storico apprezzabile, il package scarno ma con informazioni interessanti; dire che per i fan del gruppo si tratta dell’ennesimo acquisto obbligato è pleonastico.
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