|
MARTIN TURNER |
Life begins - Celebrating the 40th anniversary of Wishbone Ash (2CD+DVD) |
Dirty Dogs Discs |
2011 (Dirty Dogs Discs 2016) |
UK |
|
Ennesima pubblicazione riguardante in un modo o nell’altro i Wishbone Ash ed il revival del loro illustre passato, che vede ancora una volta come attore principale il bassista Martin Turner. Stavolta si tratta di un live doppio, trasposto anche su DVD, realizzato il 13 marzo 2010 al Y Theater di Leicester per il quarantesimo anniversario della band. Beh, se andate a cliccare sui link sottostanti, saprete tutto quanto c’è da sapere sulla storia del succitato ensemble e di chi ha proseguito la carriera sia sotto forma solista che in chiave di tribute band. In breve: è stato detto tutto quanto c’era da dire e continuare ad essere prolissi non sarebbe affatto un servizio d’informazione degno di esser chiamato tale per i lettori. Quest’ultimi, infatti, saranno stanchi già da un bel pezzo di leggere sempre le stesse cose e quindi salteranno a piè pari tutta la recensione. Ad onor di cronaca, si può dire che i dischetti audio e quello video coincidono, presentando sull’ultimo supporto citato anche delle interviste e alcune prove dei vari brani. Turner si fa accompagnare dal batterista Dave Wagstaffe e dai bravi chitarristi Danny Willson (suona senza leva del vibrato, concentrandosi parecchio sulla slide) e dal decisamente più maturo di età Ray Hatfield, continuando perciò a perpetuare la tradizione di famiglia della doppia “ascia”. Il leader è ancora un ottimo bassista, che suona note su note con instancabile (letteralmente!) entusiasmo, anche se poi la voce spesso sembra stentare. Da questo punto di vista, Willson ha dimostrato di possedere una buona impostazione quando è stato chiamato ad interpretare “Rock ‘n’ Roll Widow”, quindi non sarebbe stato affatto male affidargli il microfono in più di una canzone. L’impostazione tecnica è inappuntabile, anche se spesso sembra che le esecuzioni manchino di fluidità. Però, a sorpresa, dopo la lunga riproposizione del vecchio materiale, viene eseguito l’intero “Argus”, terzo album del 1973 che per molti risulta essere il miglior lavoro di Turner e soci; ebbene, qua la musica scorre in ben altro modo, con picchi oggettivamente elevati e degni di nota. Per il resto, la platea di Leicester segue vicino al palco con appassionato rispetto e le inquadrature sulle dita dei solisti sono costantemente ottime, rendendo così partecipi in maniera diretta delle loro esecuzioni. Molto buona anche la resa sonora. Tutto sommato, un buon modo per rimembrare quarant’anni di carriera, nonostante il mercato sia stato fin troppo bombardato con cofanetti analoghi da parte dei diretti interessati.
|
Michele Merenda
Collegamenti
ad altre recensioni |
|