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EAST |
Symphonic (2CD + DVD) |
EPS Produkcios Iroda |
2015 |
UNG |
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Gli esordi degli East, icona del progressive rock ungherese, avvennero agli inizi degli anni ’80 con un’apprezzata coppia di album, “Jatekok” (1981) e “Huseg” (1982), attraverso i quali veniva proposto un rock sinfonico magari non originale, con riferimenti ai Pink Floyd di “The dark side of the Moon” e “Wish you were here”, ai Camel e agli Yes, ma sicuramente ben fatto. Erano lavori figli del loro tempo e nonostante la componente classicheggiante fosse chiaramente avvertibile i timbri scelti e la produzione erano molto in linea con quel periodo, portando a galla sonorità che mancavano un po’ di calore. Da qualche anno gli East stanno riproponendo dal vivo buona parte di quei due dischi e “Symphonic” (doppio cd, più DVD e titolo di per sé già emblematico) segue a due anni di distanza il live “Messze a felhokkel”. La scaletta è quasi identica, ma la registrazione di cui ci occupiamo, che cattura un concerto tenuto il 25 aprile 2014 a Budapest, vede il gruppo accompagnato da un’orchestra. Lo spettacolo si divide praticamente in tre parti: la prima è dedicata agli ampi estratti da “Huseg”, nella seconda viene proposta una selezione di pezzi tratti da “A szerelem sivataga” e “Radio Babel”, infine è il turno di “Jatekok”. In realtà si parte con una traccia intitolata “Prolog”, che, come intuibile, è un’introduzione orchestrale, meravigliosa, che fa capire subito il carattere sinfonico dello spettacolo. La title-track del disco del 1982, invece, ci permette di gustare i primi dialoghi tra gruppo rock e orchestra; il sound si mantiene maestoso e riesce ad essere travolgente, grazie anche ai precisi intarsi tra una chitarra elettrica molto gilmouriana e le tastiere epiche. Il quintetto storico degli East è per l’occasione al completo: Miklos Zerczky alla voce, Peter Moczan al basso, Geza Palvolgyi alle tastiere, Janos Varga alla chitarra e Istvan Kiraly alla batteria. Per la seconda parte del concerto, però, rimangono Moczan e Palvolgyi, che vengono raggiunti dal cantante Tamas Takats e dal batterista Peter Dorozsmai (presenti anche come ospiti un chitarrista e due coriste). Qui c’è forse la vera sorpresa che non si aspetta chi non ha seguito gli East negli ultimi anni e nel precedente live. “A szerelem sivataga” e “Radio Babel”, infatti, sono due album non molto considerati dai cultori del prog, visto che erano orientati verso soluzioni tra pop-rock e AOR un po’ banali e ripetitive. Se già i brani ascoltati finora hanno mostrato una nuova linfa, ulteriormente affinata dal trattamento orchestrale, con sonorità più intense e affascinanti rispetto alle versioni originali, questo discorso vale ancora di più per gli estratti di questi dischi, che vengono infatti proposti con piglio inedito e gli arrangiamenti classicheggianti li avvicinano molto, sia da un punto di vista stilistico che qualitativo, agli standard dei più blasonati “Jatekok” e “Huseg”. Il concerto è portato a termine dal quintetto iniziale alle prese con le composizioni di “Jatekok”, mentre per il bis affidato a “Elrejettel a szivedben” ci sono sul palco quasi tutti i musicisti (manca uno dei batteristi) che hanno partecipato allo spettacolo. Non fa niente che la track-list sia praticamente la stessa del precedente live; l’ascolto di “Symphonic” può rivelarsi a tratti persino entusiasmante; merito della presenza dell’orchestra che risulta davvero preziosissima e contribuisce ad arricchire ulteriormente composizioni già solide di base. Peccato solo che il DVD non contenga l’intera performance, ma solo un estratto di un’ora e un quarto.
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Peppe Di Spirito
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