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NOIBLA Hesitation Lynx Music 2018 POL

Questo è un side-project che vede come protagonisti alcuni musicisti nati e cresciuti con una band di ormai lungo corso della scena prog polacca, gli Albion (provate a leggere il nome al contrario…). Il trio di base che forma i Noibla, infatti, è costituito dalla cantante Katarzyna Sobkowicz Malec, dal tastierista Krzystof Malec e dal chitarrista Leszek Jarzebowski (quest’ultimo faceva parte del primissimo nucleo degli Albion, ma lasciò già prima che venisse realizzato il disco d’esordio). Partecipano poi diversi ospiti che arricchiscono non poco il parco strumenti.
“Hesitation” presenta solo parzialmente quello stile new-prog morbido e melodico a cui ci hanno abituato gli Albion. Si tratta di un lavoro più variegato, che non perde di vista l’immediatezza, ma che in alcuni casi cerca qualcosa di più particolare, a livello compositivo e/o timbrico. E’ il caso del bellissimo incipit “Faux pas”, in cui l’impianto musicale è guidato dall’oboe e dalle tastiere, strumenti che contribuiscono a dare un tocco folk, mentre quando a prendere la scena è la voce di Katarzyna veniamo cullati in un pop-prog disteso e raffinato. Nel secondo brano, “One minute more” è ancora in evidenza uno strumento a fiato, visto che è il sax ad aprire le danze, con il tema portante del pezzo, che rievoca non poco certi episodi dei connazionali Quidam di “Angel’s dream”, per l’eleganza e gli impasti elettroacustici. Volevate qualcosa di più legato al new-prog marillioniano, che ha influenzato diverse band polacche dagli anni ’90 in poi, Albion compresi? Non temete, arrivano in soccorso tracce come “Utani” e “Atlantis” che, pur con minutaggi contenuti, presentano tutte le caratteristiche adorate degli amanti del genere. E ancora, abbiamo una “Coming home” che porta subito con la mente ai Camel, sia nell’apertura delicata affidata all’oboe, sia nel prosieguo, fino ad arrivare allo splendido ed avvolgente assolo di chitarra finale. Ed è ancora la band di Andy Latimer ad apparire come punto di riferimento abbastanza netto per “Metanoia”, senza dubbio uno dei brani più riusciti del cd. Anche quando si vira più decisamente verso il pop si mantiene una buona gradevolezza, con la title-track pacata, vagamente in scia con il primo Sting, o con la conclusiva “It’s all I have”, non distante dalle esperienze soliste di Christina Booth dei Magenta. L’unico momento poco convincente è la leggerina “Cistercian bell”, caratterizzata da un pop spedito e spensierato.
Questo nuovo progetto non ha decretato la fine degli Albion, che continueranno per la loro strada, ma segna una piccola deviazione da parte dei musicisti coinvolti verso lidi leggermente diversi. “Hesitation” presenta costantemente ritmi compassati, la guida sicura di una voce femminile vellutata (anche se è un po’ da rivedere la pronuncia inglese), costruzioni tutt’altro che complesse, ma per nulla banali, momenti strumentali che hanno un bell’impatto immediato e una persistente rilassatezza che, accompagnata da linee melodiche delicate, infondono una vena di malinconia. Non è certo un album per chi ama le composizioni cervellotiche, ricche di incastri, cambi di tempo e dinamiche imprevedibili, ma il prog è bello anche perché offre piccole gemme per gusti diversi. Pur non offrendo chissà quali elementi di novità, il debutto dei Noblia presenta tante note buone a proprio favore, è suonato con garbo e bravura e mantiene una qualità soddisfacente quasi sempre nei suoi quarantotto minuti di durata.



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Peppe Di Spirito

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