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BERNIE SHAW / DALE COLLINS |
Too much information |
LT Productions |
2019 |
CAN |
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Il cantante canadese Bernie Shaw, noto per essere il front man degli Uriah Heep dal 1986, unisce le forze con l’amico di vecchia data Dale Collins, polistrumentista, produttore e compositore ed il risultato è questo lavoro intitolato “Too much information”. L’opener “So many times” indica subito una strada delineata verso un A.O.R. di classe, sulla scia di Boston, Journey e Kansas. Un bell’inizio con un pezzo trascinante che ha tiro, potenza al punto giusto e che è ben costruito attorno alle doti canore di Shaw e alla chitarra spumeggiante di Collins. Segue un rock classico ed erede degli anni ’70 con “Alone” e qui gli Heep sono davvero dietro l’angolo e l’abbinamento di chitarre ruggenti, melodie ariose e cori incisivi è vincente. “Here we go” è un hard rock che nel suo scorrere tende a cambiare umore e sembra creato apposta come momento di esibizione del talento chitarristico di Collins. E se la title-track ha un piglio più moderno e può essere inquadrata come un curioso mix di Joe Satriani, Van Halen e Faith No More ecco che con “Sad song” arriva la power-ballad malinconica. A chi potrà mai essere dedicata una canzone intitolata “Hey Jimi”? Questo sentito omaggio al più celebre musicista di Seattle è uno dei tasselli più riusciti del disco, con un rock melodico di qualità, in cui l’interpretazione di Shaw è eccellente e la sei corde vola in più direzioni. Torniamo in area Uriah Heep con “Just a little bit”. Chiusura di fuoco con “Rock on”, che evoca Free e Jeff Beck. In trentanove minuti, il duo Shaw - Collins, seguito al meglio da musicisti di spessore che danno un importante contributo, sintetizza perfettamente decenni di classic rock, hard rock e A.O.R., gettando un ponte ideale tra gli anni ’70 e i ’90. Nulla di originale, ma siamo di fronte ad un cantante e ad un musicista che mostrano classe e che hanno sfornato un disco di qualità e godibilissimo per “vecchi” rocker che non si stancano di certe cose.
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Peppe Di Spirito
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