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WARM TRIO Mouse paradise RG-Records 2020 POL

Torniamo a occuparci con piacere dei polacchi Warm Trio, che con il loro nuovo disco “Mouse paradise” consolidando il loro orientamento verso un jazz-rock abrasivo e potente. Dei power trio di un tempo recuperano l’energia, le sfuriate chitarristiche, i ritmi infuocati, la coesione di gruppo. Ed il tutto viene attualizzato e portato ai nostri giorni, con un sound moderno e timbri al passo coi tempi. La title-track che apre l’album è lì a dimostrarlo, con un giro di basso ipnotico, la batteria agile e la chitarra elettrica a svolazzare con le sue distorsioni. Emerge l’anima del Jeff Beck fusion in “Let ii t be ok", mentre “Duality” fa venire in mente certe proposte della Moonjune Records e chitarristi quali Mark Wingfield e Dusan Jevtovic. Si spinge sull’acceleratore ed il suono si fa decisamente heavy con “The attack”, imparentato alla lontana con le soluzioni più telluriche degli One Shot. Senza perdere la componente dura, ecco che invece i ritmi si fanno imperiosamente funk con “The warrior stands”, al punto che è impossibile non muovere la testa mentre scorrono le note. E di funk rock suonato in maniera personalissima ne abbiamo ancora con “Into the unknown” e “It is alien”. “Lost world”, invece, è l’occasione per l’ospite Steve Kindler si mettersi in mostra con il suo violino, dando valore aggiunto e ulteriore dinamismo al jazz-rock vigoroso del gruppo. Conclusione affidata a “Big bang” e nuova volata tra jazz-rock e fusion ad altissimo tasso di adrenalina. Ottima la registrazione, che fa uscire alla grande i suoni, mettendo spesso in risalto il lavoro di un basso che sa abbinare potenza e agilità. I Warm Trio sono formati da Boguslaw Raatz (chitarra e guitar synthesizer), Grzegorz Gre Korybalski (basso) e da un batterista originario di Philadelphia, Grant Calvin Weston, con alle spalle importanti collaborazioni con personaggi di spicco del jazz (Ornette Coleman e John Zorn, tanto per fare due nomi, vi dicono qualcosa?) e confermano le buone sensazioni già emerse nel precedente lavoro. “Mouse paradise” è disponibile sia in cd che in LP. Non è uno di quei dischi che fa gridare al miracolo, ma siamo di certo di fronte ad un lavoro molto interessante e che offre ben più di uno spunto meritevole di attenzioni, regalando tre quarti d’ora di piacevolissimo ascolto. Chi ama quelle proposte che fanno avvicinare jazz-rock, fusion e prog farebbe bene a seguire questa band.



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Peppe Di Spirito

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