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KARNATAKA |
Delicate flame of desire |
Immrama Records |
2003 |
UK |
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I britannici Karnataka sfornano un nuovo cd (è il terzo) in cui si esibiscono in un bel progressive dove è la melodia a farla da padrona. Dopo la breve introduzione strumentale "Karnataka", che ci comincia a presentare le atmosfere rilassate e leggermente folkeggianti della band, entriamo nel vivo del disco con una serie di brani molto coinvolgenti, guidati dalla chitarra elettrica che si lancia in incantevoli assolo e con le tastiere sempre presenti, sia in sottofondo, sia come accompagnamento, sia, a tratti, come strumento di punta. Non mancano piacevoli e precisi interventi acustici di chitarra e flauto, ma si deve rimarcare soprattutto la bellissima voce femminile, pulita e brillante, che ci accompagna nel migliore dei modi nel vivo di brani costruiti con semplicità, con tanto di refrain orecchiabili, eppure molto raffinati. Dopo cinque tracce, tutte tra i sei e gli otto minuti, che mantengono invariate simili caratteristiche, arriva "One breath away" a cambiare un po' le carte in tavola: ritmi campionati non invadenti per un pop elettronico di buon impatto. "Out of reach" è una ballad che si apre con chitarra acustica arpeggiata e deliziose melodie vocali e che prosegue poi con tastiere orchestrali, ritmi compassati, guitar-solos melodici e spunti di musica celtica. A concludere il cd ci sono i dieci minuti e mezzo di "Heart of stone", a cavallo tra new-prog e folk anglosassone. Questo è uno di quei dischi che dimostra come il progressive possa essere creato ed eseguito con semplicità e mantenere inalterato il suo fascino.
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Peppe Di Spirito
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