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JET LAG |
Delusione ottica |
Pick Up |
2001 |
ITA |
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Un grande disco d'esordio per questo gruppo calabrese... in parte atteso, vista la buona qualità delle registrazioni passate che ho avuto modo di ascoltare, in parte però sorprendente. Sorprendente perché, fin dalla prima traccia, la strumentale "Il camaleonte", dai solchi ottici di questo CD si sprigiona un'energia che non può fare a meno di coinvolgere l'ascoltatore. Il genere proposto è Prog classico con sonorità jazz-rock, hard e anche rhythm'n'blues, spiccatamente anni '70 in quanto a feeling, con ritmiche molto energiche e pochi momenti rilassati che inframezzano qua e là le progressioni e le sfuriate strumentali mozzafiato. Particolarmente azzeccata la scelta di alternare brani strumentali a quelli cantati, pur essendo il cantato stesso al livello (alto cioè) delle parti strumentali. Piccola notazione: la voce e il modo di cantare di Luca Salice (che si occupa anche delle frequenti parti di flauto) ci ricordano il Rovescio della Medaglia, e non è l'unica somiglianza che c'è col gruppo di "Contaminazione". Il disco è una cavalcata continua di 50 minuti che si ascolta d'un fiato, compresi i 16 minuti della conclusiva "Mare nostrum"; quel che si percepisce ascoltandolo è un grande entusiasmo nei 5 giovani musicisti, una volontà vera di omaggiare il grande Prog dei '70s cercando al contempo di andare al di là della semplice riproposizione, divertendosi altresì ad aggiungere soluzioni e dettagli ad ogni brano, senza per questo dar vita a qualcosa di pesante da ascoltare. Non svelo un segreto se vi dico che questo CD mi piace e che lo riascolto più e più volte da quando è finito nelle mie mani.
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Alberto Nucci
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