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JOHN CARSON'S HYPERMANIA Down to birth Manic Music 1999 USA

Due tastieristi (tra cui anche John Carson stesso, primo vocalist degli Arena, come molti ricorderanno), una chitarra e un basso. E dov'è la batteria? C'è, ma è elettronica e, credetemi, si sente terribilmente, con quei suoni finti e puntuale come un orologio svizzero, senza una punta di fantasia nell'esecuzione. Per il resto tutto bene, se vi piace quel rock progressivo alla primi Mastermind, con molte tastiere (dai suoni non bellissimi), toni ipertecnologici, estrema orecchiabilità e tutto quel che ne consegue. In più c'è qualche pezzo blues e qualche ballata strappalacrime per piano e voce. Tuttavia la registrazione della voce non è affatto buona e anche le tastiere sono poste, in alcuni passaggi fondamentali, in secondo piano rispetto a tutto il resto. Le idee di fondo ci sarebbero a mio parere, però non mi piace il modo con cui sono state realizzate. Secondo me è un lavoro approssimativo in più punti. Secondo me il punto più dolente è la mancanza di un batterista in carne e ossa, che saprebbe dare a più di un brano la giusta energia, di cui è carente in fondo tutto il disco. Mah...

 

Marco Lastri

Collegamenti ad altre recensioni

ARENA Songs from the lions cage 1995 

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