Il secondo lavoro di questo gruppo cileno è un concept-album che ruota attorno alla figura di Juan Pirron, un profugo condannato a morte. Ovvio che per una tale tematica, la musica non sia certo allegra, mostrandosi piuttosto ombrosa, irrequieta ed agitata. Infatti i Sarax creano abilmente delle atmosfere e delle sonorità che descrivono in maniera efficace gli stati d'animo, gli umori, i pensieri e le sensazioni del protagonista in attesa che la condanna venga eseguita. Musicalmente, sono soprattutto le ombre color Cremisi di "Red", "Discipline" e "Thrak" che aleggiano su questo lavoro, anche se non manca qualche sprazzo contraddistinto da un'aggressività maggiore, nell'apertura "Vatkrakis" (di cui è presente anche una traccia video) ed in "Matapaco", vicine a certo techno-metal intelligente (alla Fates Warning, per intenderci), ed una piccola tentazione psichedelica con "Delirio de Krinia". L'album è principalmente strumentale ed è in ogni caso molto frippiano, risultando contraddistinto da ottime evoluzioni chitarristiche, spesso nevrotiche, che si installano su ritmiche sempre agguerrite; solo in brevi frangenti tastiere e flauto intervengono ammorbidendo un po' la tensione e vanno ad ingentilire leggermente alcune composizioni. Le parti vocali, più che cantate, sono recitate e abbastanza contorte, il che contribuisce in maniera non indifferente ad aumentare la drammaticità dell'opera. "Ejecucion" è quindi un album piuttosto duro, ma suonato benissimo e che piacerà sicuramente a chi apprezza le soluzioni più isteriche dei King Crimson. Un lavoro, insomma, da tenere nelle debite considerazioni, per il quale i Sarax meritano complimenti più che legittimi.