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JUMP ...And all the King's men Salad Records 1994 UK

Questa band che ho scoperto al festival di Rotherham, ha rappresentato per me una piacevole sorpresa. Quello in oggetto è il terzo lavoro dei JUMP, band non strettamente catalogabile sotto la categoria Progressive; per la loro musica si può più correttamente parlare di rock melodico sinfonico, talvolta anche dai toni duri, ma sicuramente ben costruito e ben suonato. Possiamo tranquillamente concederci una parziale evasione dal Prog canonico ascoltando gli 11 pezzi che il sestetto guidato dall'istrionico vocalist John Dexter Jones ci propongono. Non essendo legati ad alcun genere particolare, i nostri si concedono escursioni in vari campi: ci sono i buoni pezzi Prog (il duo iniziale "All the king's horses"/"Seize the day" e la mini-suite "Someone else's prayer"), il rock gospel "Judgement day", il techno pop di "Camera city", la rock hallad "Shed no tears", il R'n'B di "Dangerous devotions"; il resto dei brani presenta un rock tirato e con buoni stacchi di chitarra. Ce ne potrebbe essere per tutti i gusti... oppure per nessuno, come succede spesso in questi casi. La verità è che la buona professionalità del gruppo è garanzia di un livello qualitativo superiore alla media usuale, ragione per cui, pur non dilungandomi eccessivamente, mi sento davvero di consigliarvi questo buon disco rock. Difetto principale: le tastiere, che in concerto hanno il loro giusto peso, sul CD perdono d'incisività.

 

Alberto Nucci

Collegamenti ad altre recensioni

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JUMP Living in a promised land 1998 
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