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RAVEN SAD Quoth Lizard 2008 ITA

Verrebbe quasi da dire “bei tempi quelli degli esordi dei Porcupine Tree”… Ricordate quelle atmosfere oniriche e floydiane che imperlavano album quali “The sky moves sideways” e “On the Sunday of life”? Con “Quoth” il chitarrista e cantante Samuele Santanna si mette esattamente su quella lunghezza d’onda, proponendo questa sorta di psych-prog-ambient dai toni malinconici e elegiaci e ottenendo risultati qualitativi che non mi sembrano affatto distanti da quei parti di Steven Wilson. Coadiuvato da Marco Tuppo, mago degli effetti elettronici e noto per la sua attività con i Nema Niko e da numerosi altri musicisti che collaborano con performance vocali o suonando batteria, percussioni, flauto, tastiere e basso, Santanna lancia il progetto Raven Sad ed offre una sua visione musicale di un passo del famoso racconto “Il corvo” di Edgar Allan Poe, uno dei più grandi maestri del brivido in letteratura. Le dodici canzoni presenti rispecchiano abbastanza bene quelle inquietudini descritte nell’opera dello scrittore: tra ballate lunatiche semiacustiche, spunti elettronici, rimandi ai Pink Floyd, i Raven Sad incantano con un dark-prog atmosferico riuscito e conturbante. L’ascoltatore viene catapultato in scenari sonori particolari, intrisi di un fascino magnetico e indefinibile. Le note fluide della chitarra, le dimesse melodie vocali, gli avvolgenti tappeti musicali creati dai synth, i loops ipnotici sono tutti elementi peculiari di un lavoro fatto ad arte, che colpisce proprio per questa sua capacità di far percepire sensazioni da sogno/incubo, surreali, eteree, soffocanti al punto giusto. Un vero trip musicale efficace e avvincente… Nove anni dopo i Sunscape dall’Italia arriva una nuova gemma del progressive orientato sul versante spacey-psichedelico…

 

Peppe Di Spirito

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