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AGENESS |
Imageness |
Musea |
1998 |
FIN |
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Terzo disco... e finalmente gli Ageness ci convincono (quasi) appieno con una prova... convincente! Dopo i più o meno goffi tentativi di rifarsi pedissequamente ai Genesis, finalmente "Imageness" ci offre un Prog leggermente più hard che in passato ma altresì più personale e, in sostanza, meno arruffone. Le sonorità e i riferimenti ai dichiarati modelli del gruppo (i Genesis appunto) sono ancora presenti nella lunga (26'33") suite "Sequels", ma in sostanza i brani brillano di luce propria. Il cantato di Tommy Eriksson, che non mi aveva soddisfatto in passato, raggiunge qui livelli quasi sufficienti; merito anche delle ritmiche più elevate che meglio gli si confanno, forse. Alcuni brani presentano addirittura sonorità hard-psichedeliche, anche se pur sempre ancorate al Prog romantico, senza troppe distorsioni di chitarre o... piogge acide. Si tratta in verità di un bell'album che porta questo gruppo se non nell'Olimpo, quanto meno nel giro, ristretto o meno questo decidetelo voi, dei gruppi di primo livello della scena attuale.
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Alberto Nucci
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