Proposta interessante per questa band catalana giunta alla sua quinta prova in studio. Si tratta di un album idealmente diviso a metà. I cinque brani cantati ed interpretati dalla suadente voce di Marta Segura rispettano la forma canzone e non presentano particolari sorprese risultando gradevoli all'ascolto nella loro semplicità; emergono influenze di flamenco rock e di folk mediterraneo. Sicuramente la band riesce a dare il meglio di sé nei brani strumentali, in cui prevalgono anche influenze stilistiche mediorientali che prendono forma grazie all'abbondante uso di strumenti tradizionali. Accanto alle grosse cadute di tensione della ballad "En el parque" e "Nana del Hijo de la tiena", vi sono gioielli ricchi di pathos e dal suono rigoglioso come "Arabesca in 4 mov" o la suite di 9 minuti e mezzo "Austral Landscape", in cui spiccano ottoni aggressivi d'avanguardia vagamente Crimsoniani o brevi ricami tastieristici con timbrica alla Emerson, violini strappalacrime e gorgheggi di flauto. Tra i pezzi cantati più interessante risulta "Donde estas mi amor" che fa pensare alla musica di ispirazione medievale. Considerata la presenza di ottimi spunti si rimane un po' delusi da alcune discutibili scelte stilistiche; non mancherebbero infatti capacità e fantasia per fare il decisivo salto di qualità. Nonostante queste considerazioni il giudizio rimane complessivamente positivo.