|
PATRICK BROGUIERE |
Brocéliande |
Musea |
1995 |
FRA |
|
La versatile scena progressiva francese ha riservato questa volta la piacevole sorpresa di un polistrumentista dotato di innegabile buon gusto melodico. Patrick Broguière, è infatti l'autore nonché l'esecutore materiale di tutte le musiche. Lo strumento sovrano è costituito dalle keyboards le cui modulazioni sonore sono sempre ben curate e ottimamente scelte. Anche l'abilità tecnica è indiscussa: si senta al proposito l'inizio di "Le mariage d'Arthur" dove un organo da chiesa agisce in profondità nell'animo dell'ascoltatore. L'incedere complessivo dell'opera risulta di stile innegabilmente medioevaleggiante anche perché l'opera, guarda caso, è ambientata nel fantastico mondo di Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda. Per certi versi, per il gusto melodico manifestato, per i suoni utilizzati e per il particolare modo di suonare la chitarra potrei definire Broguière come il Mike Oldfield transalpino. Si senta ad esempio la bella "Chanson de Viviane" che riporta alla mente alcuni emozionanti passaggi di "Platinum" e le sferzanti chitarre di "Crises". Purtroppo come nel 99% dei lavori solistici è immancabile la presenza della batteria elettronica che comunque, con l'uso discreto e rarefatto fattone da questo valido autore francese, non pesa poi più di tanto. Un bel lavoretto, non si può certo negarlo, anche se l'inquietante baratro che assilla il portafoglio del povero lettore può far sì che la scelta del disco del mese, quello da acquistare a tutti i costi, dirotti su altri lavori le ultime 35.000 lire...
|
Giovanni Baldi
Collegamenti
ad altre recensioni |
|