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SIGMUND SNOPEK III |
Seas seize sees |
Musea |
2000 |
USA |
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A quanto pare prima o poi ci si imbatte in quest'uomo. La sua musica sembrerebbe essere a diffusione ritardata perché i suoi lavori escono anche dopo trent'anni dalla loro pensata. Per chi non lo conoscesse si tratta di un tutto fare per concezione artistica. La sua mentalità è affine al Sig. Frank Zappa, ovvero Mister Compromesso: vieni con me ma poi non lamentarti. Come si trattasse del Padre delle invenzioni potete attingere a piene mani da questa sua musica aiutati dall'impossibile certezza dei suoi esiti. Il tutto e niente si mescola con la giusta ironia e maestria in uno scenario quasi la sua coreografia fosse il mondo intero. Il tipico prog si tramuta in rio style e ballate malinconiche ma solo per aprire le danze a balletti, recitazioni e orchestre jazz-rock, sempre con la convinzione di non giungere ad una meta precisa ma semplicemente vagare. Forse queste continue metamorfosi produrranno ai più una scelta distinta, a fette. Questo è di certo condivisibile vista poi la durata, ma per quanto vi venga offerto più di quanto desideriate o digeriate evitate per un attimo la razionalità. Il giro del mondo in 120 minuti può sembrare una piccola odissea ma solo se avrete fretta. La cultura che ingloba l'arte è qui narrata in musica, come un lungo percorso o forse piccoli assaggi di ciò che va oltre la solita composizione. Questo mio prologo non vuol essere certo un'avvertenza o tanto meno un azzardo ma una semplice sfida tra voi e il vostro istinto.
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Gerald Crich
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