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PAIN OF SALVATION The perfect element Inside Out 2000 SVE

I Pain of Salvation sembrano più cattivi e incazzati che mai, già dal retro di copertina, e dalle prime note del disco si potrebbe pensare che è davvero così, e magari cominciare a credere di trovarsi davanti a un disco di puro metallo. Invece subito dopo gli svedesi ci spiazzano , col ritornello, dolcissimo della prima traccia e con "In the flesh", il secondo pezzo (che è il più bello del disco, a metà strada tra i Marillion di "Fugazi" e gli Enchant di "Wounded" ). Poi, il resto del disco si svolge tra citazioni di gruppi quali i Dream Theater (quelli di "Another day") nelle ballate mai banali e gli Shadow Gallery nei pezzi più veloci ma assolutamente impedibili. In pratica, se con il precedente "Entropia" i nostri avevano dato prova di buona perizia strumentale e di buon senso melodico, con questo disco il gruppo entra a far parte meritatamente dei veri big del prog-metal.

 

Marco Lastri

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