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FRUITCAKE Man overboard Cyclops 2004 NOR

Per un attimo ho avuto la percezione di aver sbagliato CD: riapro il lettore, controllo... no nessun errore non avevo messo "Foxtrot" e la canzone che stavo ascoltando non era "Watcher of the Skies"! La somiglianza dell'incipit è una cosa così spudorata che non può essere che considerata una citazione (che verrà ripetuta nel corso della canzone). Citazioni a parte, la prima traccia di questo nuovo lavoro è sicuramente fra le più graziose: sinfonica, di atmosfera con deliziosi inserti di flauto inseriti ad arte ad opera del nuovo membro Ketil Vestrum Einarsen e atmosfere idilliache che richiamano a tratti i Camel e, ovviamente, i Genesis. Per questo settimo lavoro in studio il navigato drummer Pål Søvik ha ampliato un tantino i propri orizzonti sinfonici lasciando maggior spazio alle parti strumentali con ritagli più rifiniti di tastiere (che spesso indugiano in graziosi intermezzi) e in generale parti solistiche più impegnative per gli altri musicisti. Lo stile della band non è che sia cambiato più di tanto, a vedere bene: lo possiamo dedurre già dalla seconda traccia "Backwards Sounds", col suo andamento un po' a singhiozzo e filastrocche musicali che sembrano tratte da un videogame anni '80. Si percepisce comunque un certo sforzo nella realizzazione degli arrangiamenti che mira alla costruzione di un insieme sonoro più fluido e scattante. Alle parti sinfoniche si accavalla una certa impronta hard blues che in alcuni frangenti si fa abbastanza marcata: come in "Passion Impossible" in cui riff più ruvidi vengono comunque intervallati da parti tastieristiche più ariose. Sono inoltre riconoscibili riferimenti al folk nordico, soprattutto per quanto riguarda certe ambientazioni oscure, come nella particolare "Smoking Gun". L'elemento di maggior detrimento dell'album è forse rappresentato dalla voce di Søvik, abbastanza piatta, monotona e scandita, tutta livellata sui toni bassi. Insomma, se conoscete già la band e vi piace, potete andare sul sicuro: lo stile dei Fruitcake è abbastanza inconfondibile e negli anni ha subito poche modifiche; questo nuovo album in particolare mette in risalto tutti gli aspetti più positivi dell'ensemble. Nulla di strepitoso, come sempre per questi norvegesi, che si mantengono su livelli musicali di medio valore.

 

Jessica Attene

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