|
TANTRA |
Delirium |
autoprod. |
2005 |
POR |
|
Leggenda del prog iberico, il gruppo portoghese dei Tantra è ritornato di recente sulle scene con il bel cd "Terra" e questa nuova reincarnazione della band prosegue il suo cammino con la nuova autoproduzione intitolata "Delirium". Si tratta di un lavoro molto buono che fonde vecchio e nuovo e che ci permette di ascoltare un rock sinfonico dalle varie sfaccettature: le tastiere di Guilherme da Luz offrono gli spunti più marcatamente classicheggianti, ma non mancano i riferimenti alla musica degli anni '70, mentre la chitarra del leader Manuel Cardoso alterna riferimenti hackettiani e risvolti dal gusto jazzistico sempre presenti nella proposta dei Tantra. Gli intrecci tra questi due strumenti, magistralmente sorretti da una sezione ritmica che dimostra di sapere il fatto suo, sono uno dei punti di forza dell'album. I musicisti vanno spediti, hanno belle idee e le espongono nel migliore dei modi, attraverso dinamiche grazie alle quali non si avverte un attimo di noia. Infatti, il più delle volte sono avvertibili momenti di grande lirismo, ma si denota anche una alternanza con situazioni più melodiche e/o di atmosfera, con i già citati spunti jazz e con qualche stranezza semi-psichedelica o con qualche tratto più aggressivo. In quarantanove minuti le emozioni si susseguono incessantemente profondendo un fervore ed un'energia tipici delle formazioni dall'anima latina. Vivacità, entusiasmo, vigore, malinconia, eccentricità... Sono tutte sensazioni che emergono di continuo per merito di una spiccata capacità di fondere i suoni con personalità e cuore. Sono undici le composizioni del cd; variegate e strutturate in maniera diversa, eppure con un'omogeneità finale tutta particolare che permette di dare una magica forma a "Delirium". Unico piccolo neo la produzione forse un po' freddina, che non favorisce timbriche particolarmente carezzevoli; ma si tratta di un difettuccio che non intacca minimamente i bei contenuti di questo ottimo lavoro, conferma della seconda giovinezza che attraversano Cardoso e i Tantra.
|
Peppe Di Spirito
Collegamenti
ad altre recensioni |
|