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RUSH |
R30 - 30th Anniversary Deluxe Edition (DVD) |
Zoe Records |
2005 |
CAN |
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Scrivere una recensione su un lavoro dei Rush senza cadere in sperticate idolatrie e iperboliche descrizioni dettagliate di questo o quel particolare è una impresa, per me, quasi impossibile. E il dvd in questione non si presta ad aiutarmi nel difficoltoso processo di stesura dell’articolo. Chi mi conosce (sia personalmente che virtualmente attraverso il forum di Arlequins) sa quanto la mia predilezione per il trio canadese superi ogni tipo di oggettivismo; e la violenza che tutte le volte devo esercitare sul mio sentimento, mi porta quasi sempre a non ritenere il lavoro finale all’altezza dell’oggetto recensito. Nel contempo il tentativo di oggetivizzare il giudizio mi ha portato a criticare l’ultima fatica su cd dei Rush, quel Vapor Trails che non mi ha soddisfatto mai pienamente, anche dopo innumerevoli ascolti. In questo caso proverò ad essere il più distaccato possibile… riuscirò?
Dopo 30 anni di attività, compiuti nel 2004, e una comprovata carriera di successi commerciali e di critica, i Rush celebrano il loro compleanno con l’uscita di un dvd che testimonia il tour di festeggiamento (iniziato il 26 maggio 2004 negli Stati Uniti e conclusosi il primo ottobre a Rotterdam). La band durante il tour torna anche in Europa e per la prima volta si esibisce anche in Italia, in un PalaMazda gremito di fan che hanno aspettato l’evento per 30 anni (più o meno). Tre giorni dopo viene registrato il concerto di Francoforte che ora viene presentato su dvd in due versioni: quella “normale” e una versione Deluxe che comprende, oltre al materiale video (concerto, interviste e video), il doppio cd audio della registrazione live, due plettri e uno stage pass. La confezione, pur essendo un po’ stretta nella versione deluxe, è ricca di riferimenti alla storia più o meno recente del trio, è curata e coloratissima e comprende un booklet ricco di fotografie.
Da un punto di vista tecnico, la porzione video è stata registrata utilizzando 14 videocamere ad alta definizione e il formato proposto è il 16:9 con audio sia in Dolby Digital 5.1 che in semplice PCM stereo. La qualità, sia video che audio, è straordinaria, e la tecnologia utilizzata permette al fan una totale immersione nel concerto. Da un punto di vista della regia, sicuramente una performance live non può presentare innovazioni particolari, anzi sembra quasi che per ciò che riguarda la tipologia di riprese e di inquadratura si sia prediletta una certa semplicità, quasi a voler effettivamente “vedere il concerto attraverso gli occhi di uno spettatore”.
La scelta dei brani della porzione live è stata dettata più che altro dalla vicinanza con l’uscita del precedente dvd (Live In Rio), preferendo alcuni brani ad altri soprattutto in virtù della possibile duplicazione. Molti fan si sono lamentati della scaletta di Rush In Rio ed ora probabilmente si lamenteranno della scaletta di R30. I fan si sono lamentati dell’elevato volume del pubblico brasiliano ed ora già si lamenta della supposta staticità e freddezza del pubblico tedesco. Questo è uno dei grossi problemi del fan medio dei Rush: la qualità ogni volta è talmente eccelsa, che si pretende sempre di più; la personale predilezione per un pezzo piuttosto che un altro, spinge a voler sentire e vedere l’esecuzione di quel tal brano… il fan medio dei Rush pretende, quasi il rapporto con la band fosse personale. E questo nel video viene esaltato e attraverso la visione della performance si può percepire quello strano rapporto, appunto quasi personale, che il fan medio instaura con i singoli membri del trio canadese.
Questo rapporto quasi morboso viene poi ulteriormente ingigantito nella visione del secondo dvd di R30: interviste e video. Dalla cantina impolverata della Anthem, i Rush fanno saltar fuori vecchie interviste e videoclip al limite dell’improponibile. La qualità video e audio nel secondo set scade inesorabilmente e inevitabilmente. Spesso le interviste (soprattutto quelle più vecchie) vengono recuperate da registrazioni tv e i videoclip vengono addirittura proposti in “finestre” per ridurne la risoluzione (proporre sul formato 720x576 un video registrato nel 1976 trasformerebbe il naso di Geddy Lee in un enorme pixel sfocato!) e riducendo la risoluzione permettere una visione perlomeno decente. Ma questo importa in qualche modo? Assolutamente no, perché i documenti proposti devono avere una valenza di testimonianza di un periodo e fare di quest’ultimo una sorta di fotografia, istantanea del momento in quanto tale. Lo stesso Neil Peart alla domanda su come considera il secondo dvd di R30 risponde:
“What that old footage does is make us laugh, really, at how we looked back then, and smile with a certain fond appreciation for our youthful earnestness and energy. We had a lot to learn - but we were learning it!”
Questa affermazione racchiude al suo interno la grande forza dei Rush: in trent’anni di carriera la band ha sempre affrontato il palco e il lavoro di studio con enorme professionalità, senza cercare i sensazionalismi tanto cari alle rock star del momento, prendendo allo stesso modo il mestiere di musicista proprio come un mestiere e non solo divertimento, feste e quant’altro. La loro abnegazione verso il fan è totale e il fan lo percepisce e rimanda alla band, in una sorta di feedback, ciò che riceve. Osservare i vecchi video o le interviste permette a chiunque di entrare nella famiglia, di sentirsi parte di una esperienza che avvicina musicisti e ascoltatori (anche se qui dovrei aprire una parentesi di 80 pagine sul discorso dei Rush come musicisti per musicisti!).
In definitiva consiglio caldamente a chiunque l’acquisto del dvd, sia a chi volesse approfondire il discorso Rush, sia a chi volesse iniziarlo. Ho aperto questa recensione chiedendomi se sarei riuscito a scrivere in maniera distaccata un giudizio su R30. Ci sono riuscito? Spero.
Ora… svegliatevi e correte fuori a comprare questo R30… c’è anche Bangkok!
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Marco Del Corno
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