Questa recensione può essere considerata peculiare per due ordini di motivi: il primo perché non riguarda un dvd musicale in senso stretto ed in secondo luogo perché non è scritta da un musicista, in particolare un batterista.
“Anatomy of a drum solo” è un ‘instructional video’ costruito primariamente per i batteristi che vogliono approfondire la tecnica di Neil Peart – drummer della band canadese Rush, capire la struttura musicale di “Der Trommler” presente in R30 ed in generale costruire un proprio approccio verso l’assolo di batteria, ovviamente partendo dal punto di vista di Neil. Proprio iniziando dalla storia del musicista, dalle sue esperienze di liceale e da tutta la musica e i batteristi che lo hanno influenzato nel tempo, Neil Peart ‘seziona’ “Der Trommler” e spiega passo passo gli elementi dell’assolo. Varie cose si scoprono, si approfondiscono e, perlomeno nel mio caso, si comprendono. Interessante in questo senso la sezione riguardante il tempo di valzer tenuto come base di esercizi che a prima vista risultano solamente di auto compiacimento, ma che hanno un senso ben preciso. Nello specifico questo esercizio era stato per la prima volta presentato da Max Roach, (“The drums also waltzes” – ripreso poi anche da Bill Brufford) in concerto, e vederlo spiegato ne accresce valore e importanza. Tutta la struttura dell’assolo ha un senso, partendo da ritmi africani, passando proprio per un tempo di valzer – a simboleggiare la cultura musicale europea – per concludersi con un breve esempio di drumming inserito in contesto big band, ovvero jazz - la musica colta americana. Tutti i passaggi sono poi tenuti insieme da riarrangiamenti di “Momo’s last dance” e “Pieces of eight”, due esercizi scritti da Neil, e da colpi di timpano con eco, che ricordano i tamburi usati dagli africani per comunicare nelle foreste. Altra sezione interessante si ritrova nella spiegazione dell’uso delle braccia incrociate, che ad un non batterista può apparire come esercizio di auto compiacimento, in realtà scopriamo essere un esercizio fondamentale insieme al già citato valzer: utilizzo dei quattro arti in maniera autonoma per creare tempi dispari e per ottenere la migliore scomposizione del ritmo. Infine, mi ha particolarmente colpito la sezione inerente i trigger e l’utilizzo che Neil ne fa. Lungo tutto l’assolo, sensori posti in varie posizione del drum kit, vengono attivati per ottenere effetti o suoni; è il caso proprio della parte conclusiva di “Der Trommler”, quella jazz, in cui Neil colpisce diversi trigger che attivano campionamenti di sezioni di fiati, su cui poi continua a suonare.
Oltre alla sezione per così dire anatomica e ad una serie di interessanti visioni sull’importanza dell’assolo di batteria nella musica colta di ieri ed oggi, riferimenti a musicisti che molti di noi conoscono più che bene, il dvd ci propone due assoli improvvisati di oltre 30 minuti, un intervista con Paul Northfield, co-producer e engineer dei Rush, e Lorne Wheaton, drum tech di Neil, la ripresa della preparazione del drum kit, ed una infinità di altre amenità interessanti che vi lascio scoprire da soli.
Da fan sfegatato dei Rush, e soprattutto da non musicista, ho davvero apprezzato questo dvd: “Anatomy of drum solo” è un dvd da avere, per chi è batterista come compendio e approfondimento della tecnica di solo, per chi non lo è, come tributo ad un grandissimo musicista, votato innumerevoli volte miglior batterista dai lettori di Drummer Magazine, con una carriera invidiabile ed un senso della professionalità incomparabile. Compratelo.